Formazione, nuovo caos | Il bando è da rifare - Live Sicilia

Formazione, nuovo caos | Il bando è da rifare

Pochi giorni fa i dubbi sollevati dal Tar. Ora il governo ha deciso: l'Avviso 3 verrà revocato.

PALERMO – Tutto da rifare. L’assessorato alla Formazione revocherà l’Avviso 3, il bando da 160 milioni di euro col quale la Regione avrebbe dovuto fare ripartire i corsi, fermi ormai da mesi e già in clamoroso ritardo. Ma adesso è tutto da rifare, un’altra volta ancora. E a complicare le cose, stavolta, sono stati i giudici amministrativi che hanno risposto al ricorso di un ente di Formazione contro quell’Avviso fissando una udienza per il prossimo 8 giugno, ma soprattutto sollevano molti dubbi sulla legittimità dell’Avviso stesso.

Il Tar con un’ordinanza di pochi giorni fa, come ha raccontato Livesicilia, ha infatti sottolineato che “il provvedimento impugnato introduce novità rilevanti rispetto a quanto previsto nei precedenti avvisi, diretti a regolare la medesima materia per cui è causa, tali da determinare una nuova autonoma lesione degli interessi coinvolti”. Novità che rischiano insomma di danneggiare alcuni dei soggetti partecipanti al bando. In particolare, il problema sarebbe legato al fatto che il governo Crocetta ha “individuato, – scrivono i giudici – quale condizione premiale per la quantificazione dei finanziamenti riconosciuti, un elemento che appare estraneo alla finalità a cui è diretta la misura che ne costituisce l’oggetto – risulta provvisto di sufficiente fumus boni iuris”. Il bando infatti, fa notare il Tar, prevede come criterio “premiale” un elemento che non ha nulla a che vedere con gli obiettivi del finanziamento europeo: cioè il numero degli operatori in servizio nell’ente. I fondi europei, insomma, non possono essere legati alla garanzia degli stipendi, ma alla formazione degli allievi.

Dubbi molto forti, che stanno spingendo l’assessorato a una “marcia indietro” che, per l’assessore Bruno Marziano può rappresentare, però, un modo per “rilanciare” il settore. “Sì, l’ipotesi di revocare l’Avviso in autotutela è molto concreta – ha detto a Live Sicilia – ma ovviamente, prima di compiere questo passo, la Regione troverà una alternativa che consenta di superare quei dubbi. E stiamo lavorando proprio a questo”. Insomma, la retromarcia è cosa quasi certa. E avrebbe anche del clamoroso. L’Avviso 3, infatti, altro non è che la “riedizione riveduta e corretta” dell’Avviso 1, il primo riguardante i nuovi corsi, che la Regione ha pubblicato alla fine del 2015 ma che ha dovuto revocare a sua volta, a causa delle polemiche sul sistema di distribuzione dei finanziamenti sempre legato al numero del personale.

Chissà, insomma, che “numerino” toccherà al nuovo avviso. Di certo c’è che l’assessorato non vuole rischiare. Perché a differenza degli anni passati, quando la Formazione era finanziata dai Prof, quindi dai Fondi regionali, da qualche anno il settore è sostenuto dai Fondi comunitari. E così, una sentenza negativa del Tar o – peggio – del Cga tra qualche mese, rischierebbe di far tornare in Europa quei 160 milioni che rappresentano la speranza per circa quattromila lavoratori, molti dei quali già da mesi senza una retribuzione. “Per questo chiediamo anche all’assessore alla Famiglia Gianluca Micciché – il commento di Giovanni Migliore, della Cisl – di intervenire subito ipotizzando azioni di savlaguardia per i lavoratori ed eventuali ricorsi ad ammortizzatori sociali”. Già, perché i ritardi richiano soprattutto di abbattersi sui lavoratori: se non partono i corsi, niente stipendio.

“Quanto previsto da Forza Italia – il commento del capogruppo Marco Falcone – nell’agosto scorso, si sta rivelando fondato a distanza di sette mesi. L’assessore deve assumere, e in fretta, una decisione per evitare che l’intero piano formativo di quest’anno vada in fumo con un danno non soltanto per 4 mila operatori che aspettano di riprendere il proprio lavoro, ma anche per tanti allievi in attesa di essere formati. Ieri, in un incontro con l’assessore Marziano, ho rappresentato la soluzione di procedere con la proroga dell’avviso 20, attivando la quarta annualità dello stesso avviso. Ciò comporterebbe una riduzione di tempi, atteso che non ci sarebbe bisogno di procedere a un nuovo bando, a una nuova verifica e ad un’ulteriore assegnazione di risorse, ma si riconoscerebbe direttamente ai già beneficiari dell’avviso 20 la possibilità di continuare per un altro anno la loro attività di formazione”. Ma non sarà questa, quasi certamente, la soluzione scelta dalla Regione. Oggi i primi colloqui in assessorato, hanno fatto emergere la necessità di revocare l’Avviso. Per martedì prossimo è previsto un nuovo incontro tra gli assessori Marziano e Micciché, i lavoratori e le sigle sindacali. Nei giorni successivi toccherà agli enti di Formazione. Quasi certamente, a tutti quanti il governo dirà: “E’ tutto da rifare”.


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