Formazione, la paura degli usurai - Live Sicilia

Formazione, la paura degli usurai

Giallo sui prestiti
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Lavoratori della Formazione professionale in mano agli usurai. Questo è solo l’ultimo scenario che si intravede nel caotico mondo degli enti siciliani. Un’indiscrezione circola da qualche giorno, sorretta da un fatto: molti lavoratori si sono visti negare prestiti e finanziamenti, una volta dichiarato di essere dipendenti di enti di formazione professionale. L’indiscrezione? Il presidente Lombardo avrebbe comunicato alla Banca d’Italia di non poter più garantire sui lavoratori pagati finora con la legge 24 del 1976. Insomma, sarebbe la morte annunciata di quella norma e degli enti che ne ricevevano i finanziamenti. La legge 24, del resto, è già sul baratro dopo l’annuncio dello spostamento del prossimo Prof (e per i prossimi tre anni) sul Fondo sociale europeo.

E l’indiscrezione, per la verità, è giunta anche all’Ars, dove il presidente della commissione Attività produttive Salvino Caputo ha annunciato un’interrogazione parlamentare: “Le famiglie dei dipendenti della formazione, per garantire il proprio sostentamento, sono costretti a ricorrere a prestiti con tassi da usurai perché gli istituti di credito negano i prestiti richiesti e ciò a causa di una misteriosa circolare della Banca d’Italia dove si dice che la Regione non garantisce la copertura economica ai dipendenti della formazione”.

Insomma, l’attacco di Caputo è frontale: “Se veramente esiste questa circolare – ha aggiunto – allora ci troveremmo di fronte ad un gesto irresponsabile da parte della Regione che gestisce con cinismo questa situazione sulla formazione professionale e sta spingendo le famiglie sul lastrico con conseguenze economiche e sociali disastrose. C’è il rischio che questa situazione possa determinare un clima di tensione sociale non solo con pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica ma per gesti sconsiderati dovuti all’elevata esasperazione in cui versano i lavoratori. Chiederemo con forza le dimissioni dell’assessore Centorrino e del direttore generale Ludovico Albert. Se dovesse succedere qualcosa di grave, anche ad uno solo di questi lavoratori – ha concluso Caputo – non esiterò a presentare un esposto alla Procura della Repubblica e ad avviare azioni legali per l’esercizio di azioni di responsabilità civile e penale nei confronti della Regione”. Intanto Caputo ha chiesto a Lombardo di riferire in Aula in merito ai provvedimenti che il Governo della Regione ha adottato per evitare conseguenze dannose e devastanti per le famiglie dei dipendenti della formazione e del Cefop.


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