Forza Italia senza Berlusconi? I dubbi dei centristi - Live Sicilia

Forza Italia senza Berlusconi? I dubbi dei centristi

Raffaele Lombardo e Fabrizio Ferrandelli si interrogano sugli scenari futuri.

PALERMO – Occhi puntati sul futuro di Forza Italia. C’è fermento soprattutto tra i centristi che dopo il naufragio del terzo polo e del partito unico Azione-Italia Viva guardano a ipotetiche praterie di consenso. La domanda, che serpeggia fuori e dentro Forza Italia, riguarda il futuro del partito dopo la scomparsa del suo leader. Ampliando la visuale, la domanda tocca il futuro dell’area moderata sempre più residuale all’interno di un centrodestra egemonizzato dalle truppe meloniane. 

“Non ci sarà più Forza Italia, muore con Silvio”, aveva commentato ieri Gianfranco Miccichè ponendo una metaforica pietra tombale sul partito. “Non ci sono eredi: morto un Papa se ne fa un altro, morto Berlusconi no”, aveva detto a Live Sicilia. La fase politica è repentinamente mutata tanto da corroborare uno scenario tratteggiato dallo stesso Miccichè qualche settimana su Live Sicilia. “Non vince il centrodestra, ma la Meloni. Nascerà un partito di centro che darà una casa ai moderati e ai liberali”, aveva profetizzato. Oggi lo scenario appare più plausibile. I vertici siciliani di Forza Italia scommettono invece sulla second life del partito come contenitore e approdo per moderati e liberali, mentre i centristi a tutte le latitudini sembrano non scommettere troppo su questo progetto. 

Lombardo: “Impossibile una Forza Italia senza Berlusconi”

Nel corso di una conferenza il patron autonomista Raffaele Lombardo dopo un lungo amarcod del Cav. Si è posto una serie di domande. Che succederà adesso? Non soltanto di Forza Italia e di questo 7% di elettorato, dove andrà? Ci sarà uno squilibrio più a destra? Ma questo non è uno scenario del tutto positivo. Si riuscirà a riorganizzare una formazione liberal democratica di centro alleata con la destra? Non sarà facile”, ha spiegato. “E’ impossibile che ci sarà una Forza Italia senza Berlusconi e non penso ci saranno altri Berlusconi che si impegneranno”, ha detto Lombardo che va al sodo. “Si dovrà discutere anche perché abbiamo le elezioni europee e non c’è dubbio che dovremo dare un segnale forte in Sicilia anche all’interno della maggioranza del governo regionale”, argomenta Lombardo che nei fatti lancia la sfida agli alleati.

Ferrandelli: “Guardiamo agli elettori di Forza Italia”

Al netto delle future alleanze per le prossime europee la partita per chi dovrà guidare possibili agglomerati centristi è apertissima. Chi non stara a guardare è la formazione di Carlo Calenda. Fabrizio Ferrandelli sullo scenario che si profila nel post Berlusconi risponde così. “Sicuramente la guida di Berlusconi era l’unica che dava delle garanzie, da mesi al centro si stanno muovendo delle cose come dimostra il nostro risultato alle politiche lo spazio politico c’è”, spiega a Live Sicilia. “Adesso ci saranno dei riassetti perché quando viene meno un leader carismatico è difficile che la struttura regga, però vorrei parlare di quello che faremo noi”, continua. “Guarderemo sicuramente alla competenza e alla storia politica di interlocutori e persone che vengono da altre esperienze, anche da Forza Italia, possiamo essere un approdo come lo siamo stati per Mara Carfagna ed Enrico Costa. Parliamo di persone di esperienza, eviteremo di riciclare personale politico come i capi bastone che portano elettori semmai parleremo all’elettorato di Forza Italia sulla base di una visione politica e di temi”, sottolinea Ferrandelli che immagina Azione come un potenziale partito federatore. Insomma, complice la nuova fase politica, le grandi manovre al centro sono già iniziate. 


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