Fruttivendolo, bar e carrozzeria| I luoghi dei boss di Alcamo - Live Sicilia

Fruttivendolo, bar e carrozzeria| I luoghi dei boss di Alcamo

Ignazio Melodia

Ecco dove il boss Ignazio Melodia (nella foto) organizzava summit e incassava i soldi del pizzo

OPERAZIONE FREEZER
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PALERMO – La base operativa dei nuovi-vecchi boss di Alcamo era il negozio di di frutta e verdura di proprietà di Filippo Cracchiolo, pure lui finito in cella nel blitz della Squadra mobile e della Dia.

Credevano che la cella frigorifera nei locali di via Ugo Foscolo, ad Alcamo, fosse al riparo dalle attenzioni investigative. Si sbagliavano. Altre volte si riunivano in un’impresa funebre o in un bar del centro. All’interno della cella frigorifera le microspie captarono, il 4 luglio 2014, l’ordine impartito da Ignazio Melodia ad Antonino Stella, imprenditore agricolo, nell’elenco dei sei arrestati. Bisognava imporre il pizzo del 2 per cento all’impresa che si era aggiudicata l’appalto da 150 mila euro per la messa in sicurezza della strada provinciale che collega Alcamo e Alcamo Marina.

L’estorsione doveva essere compiuta con la mediazione di Vito Gondola, capomafia di Mazara del Vallo e oggi detenuto con l’accusa di avere gestito l’ultima rete conosciuta dei pizzinari di Messina Denaro. Stella e Melodia si davano appuntamento nel negozio di frutta e verdura. Non si salutavano neppure per paura delle microspie. E poi entravano nel freezer dove furono intercettate le eloquenti parole di Melodia: “Antonio ti ho mandato a chiamare picchi prima di farici danno a sti sucaminchia vogghiu viriri a cu apprtennu e se si calano la testa… hanno a purtare trimila euro… l’hanno a finire di veniri a scassari a minchia na provincia di Trapani senza dire nenti”. Gli imprenditori hanno negato di avere pagato il pizzo e la contestazione di estorsione non è scattata.

È andata diversamente nel caso del titolare di un supermercato, davanti al quale fu piazzato un bidone di benzina prima di farsi sotto con gli emissari del racket. In un noto bar di Castellammare del Golfo, invece, Vito Turriciano avvicinò un imprenditore che stava costruendo due villette a Scopello: “Non lo sapete come vi dovete comportare quando uscite fiori dal paese a lavorare? Non sapete che dovete passare da quelli del posto?”. E gli imprenditori versarono tremila e 500 euro, consegnati in un negozio di kebab ad Alcamo e in una carrozzerai per auto a Castellammare, salvo poi denunciare i loro estorsori.

 


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