CATANIA – È stata rinvenuta nelle campagne di Catania la cassaforte sottratta alla gioielleria Pagano di Agira. La cassaforte era la fetta principale del bottino del clamoroso furto con scasso avvenuto alle 2.30 della notte tra lunedì e martedì.
La cassaforte
Non è chiaro se i ladri l’abbiano abbandonata perché non sono riusciti ad aprirla, o se abbiano semplicemente sentito il fiato sul collo delle forze dell’ordine. Sta di fatto che il rinvenimento è opera dei carabinieri, che assieme alla polizia lavorano da 48 ore per cercare di dare un volto ai responsabili del raid in piazza Garibaldi.
Il furto ad Agira
A dare la notizia del rinvenimento è stato il sindaco Maria Greco. “Ringrazio i Carabinieri che hanno recuperato la refurtiva del furto avvenuto ieri nella gioielleria di Agira, riconsegnandola al legittimo proprietario. Il recupero alimenta la nostra fiducia nell’individuazione dei responsabili”, ha detto la prima cittadina.
Il furto, come detto, è avvenuto martedì notte. Un commando composto da 13 persone, armate fino ai denti e a volto coperto, ha bloccato la piazza con mezzi rubati e distrutto la saracinesca della gioielleria con un escavatore. Per farlo, non hanno esitato a minacciare di morte alcuni testimoni. Ora proseguono le ricerche dei responsabili del furto.
La gioielleria: “Grande sollievo”
“Dopo i tragici eventi di ieri, vogliamo condividere anche il grande sollievo di aver almeno recuperato la cassaforte, anche se gran parte dei preziosi esposti nelle vetrine danneggiate non sono stati ancora ritrovati”. Lo ha scritto su Facebook la Gioielleria Pagano.
“Al di là del valore materiale di questo risultato, come famiglia e come agirini ci sentiamo grati per quello che questa orribile esperienza ci ha lasciato nel bene, nonostante il male – scrivono ancora i gioiellieri -. Ringraziamo, anzitutto, per il lavoro tempestivo ed impeccabile di tutte le forze dell’ordine, ed in particolare della Stazione dei Carabinieri di Agira , il Commissariato di Leonforte, i Vigili del fuoco , il Comando dei Carabinieri di Enna e la Stazione dei Carabinieri di Ramacca”.
Oltre alle forze dell’ordine, un grazie anche “a chi, nel momento più difficile, ha avuto il coraggio e la prontezza di avvertire noi e le forze dell’ordine; chi ci ha aiutato fattivamente nel “lavoro sporco” togliendo con noi le macerie e chi non ha risparmiato il proprio lavoro fino a notte fonda.
Ringraziamo perché anche dall’esperienza peggiore è possibile ricavare del buono”.