PALERMO – C’eravamo illusi (?) di averle viste proprie tutte. Ed invece la cronaca ci riserva la storia che non ti aspetti. Una storia che se non facesse piangere sarebbe da morire dal ridire. Perché la scena, è innegabile, fa ridere. Nel contempo, però, è il segno dei tempi.
Immaginate una strada nel cuore della notte. Non una strada della buia periferia, ma una via centralissima. Immaginate l’ingresso di un pub. Pardon, ci siamo cascati pure noi. Smettete di immaginare, perché è andata proprio così.
Ricominciamo. È l’una della notte scorsa. Gli agenti di una volante dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico stanno facendo il consueto giro di controllo che tocca anche via Libertà.
L.V.S, palermitano di 40 anni, e A.L. 34 anni di Monreale, entrambi pregiudicati, hanno un passo spedito nonostante il peso della refurtiva. Sulle spalle portano due tavolini in ferro battuto. Si dirigono in via Carducci. “Alt polizia”. Tentato la fuga. Annaspano. Poi capiscono (!) che ogni reazione è inutile. Non puoi mica sperare di nascondere il bottino se hai appena rubato un tavolino. A poche centinaia di metri dalla strada in cui sono stati fermati c’è un pub molto noto. “Il Volo”, si chiama. Nell’area esterna ci sono dei tavolini che, guarda un po’, sono dello stesso modello di quelli che i due ladri portavano in spalla.
A quel punto scatta la confessione: “Sì, siamo stati noi”. Già, i poliziotti non se n’erano accorti. I due fermati sono stati denunciati a piede libero per furto aggravato. Uno di loro è stato segnalato alla Prefettura per consumo di marijuana. Addosso aveva dell’erba per un paio di canne.
Ah dimenticavamo, tutto è bene quel che finisce bene: “I tavolini sono stati restituiti al titolare del pub”. C’è da ridere. Anzi, da piangere. O viceversa?
