PALERMO – “Abbiamo appreso direttamente dall’assessore alla Formazione, Roberto Lagalla, che sta provvedendo a inviare a Roma i numeri dell’albo degli operatori di tutta la formazione professionale siciliana”. Così Adriana Vitale, rappresentante degli ex sportellisti multifunzionali, riassume quanto emerso da un incontro informale tra colleghi davanti alla sede dell’Ars da cui è nato un breve confronto telefonico con l’assessore. Insieme ai lavoratori, stamattina era presente anche il deputato regionale Udc Vincenzo Figuccia. Il racconto della lavoratrice è confermato dall’assessorato regionale alla Formazione.
Ma i sindacati si dicono molto preoccupati: “Non c’è stato alcun confronto – dicono Claudio Parasporo e Ninni Panzica della Uil Scuola e Graziamaria Pistorino della Flc Cgil, che hanno chiesto un incontro urgente all’assessore Ippolito – con le organizzazioni sindacali sul futuro dei 1.700 ex sportellisti ma soprattutto sull’ultima delibera di giunta che richiama materie relative al contratto del comparto della formazione professionale e che coinvolge i lavoratori dell’Elenco unico ad esaurimento. Abbiamo chiesto diversi incontri e fornito proposte per tutelare questi lavoratori ma sino ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. I 1.700 ex sportellisti – proseguono – resteranno fuori da tutto. La Regione ha, infatti, tagliato i fondi che potevano servire a reimpiegare questi lavoratori che hanno le giuste competenze per questo tipo di servizio. Secondo il decreto nazionale i “navigator” dovrebbero avere determinati requisiti, aspettiamo di capire se la quota spettante alla Sicilia avrà le stesse caratteristiche e modalità di reclutamento e se coinciderà con il fabbisogno rilevato dal dipartimento Lavoro e se le Regioni saranno libere di assumere dal bacino già individuato. Abbiamo bisogno di risposte e trasparenza”.
La vicenda degli ex sportellisti fa parte di un quadro più ampio che riguarda la ripresa dell’intera formazione siciliana, motivo del confronto a distanza con Lagalla. Diverso è il caso specifico degli ex sportellisti, che figurano sì tra gli operatori della formazione professionale siciliana, ma il cui piano di utilizzo è, appunto, materia dell’assessorato del Lavoro con a capo Mariella Ippolito. Inizialmente la riunione in piazza del Parlamento era stata concepita come vera e propria manifestazione, da attuare in concomitanza con una seduta della commissione Cultura, formazione e lavoro dell’Ars poi spostata al 12 febbraio prossimo: l’ordine del giorno sarà una risoluzione voluta dal presidente, il deputato Pd Luca Sammartino, con cui la commissione impegna l’assessorato alle Politiche sociali a presentare al Ministero del Lavoro gli ex sportellisti come primi candidati al ruolo di navigator. “Stiamo insistendo per essere utilizzati come orientatori del reddito di cittadinanza – spiega Vitale – perché siamo stati riqualificati in politiche attive del lavoro con soldi pubblici e abbiamo alle spalle un’esperienza di 15 anni”.
Anche Claudio Fava si schiera con gli ex sportellisti: “Per avviare al lavoro in Sicilia i beneficiari del reddito di cittadinanza qualcuno vuole creare altro precariato, magari per trasformarlo in altri serbatoi elettorali futuri – commenta il deputato regionale del Movimento Cento passi -. Credo invece che si debba partire da ciò che abbiamo già, ovvero centinaia di ex sportellisti, personale formato e qualificato, tenuto per troppi anni in ostaggio dalla malapolitica e vittima del disastro della formazione in Sicilia. Governo nazionale e regionale si impegnino – conclude – per elaborare una strategia che consenta di dare loro una doverosa risposta utilizzandoli per ciò che sanno già fare: avviare al lavoro”.
“Oggi l’assessore Lagalla ci ha assicurato che entro la scadenza del 20 febbraio manderà i dati – ribadisce Vitale – e poi il Ministero del Lavoro fisserà una data per un secondo incontro”. Il primo è avvenuto il 24 gennaio scorso, tra il Ministero e gli assessorati regionali alla Formazione e del Lavoro; in quell’occasione, Lagalla e Ippolito avevano esposto le azioni adottate nel corso dell’anno per far ripartire le attività formative in Sicilia, manifestando l’esigenza sia di ulteriori tutele sociali a favore dei lavoratori fuoriusciti, sia di ricerca delle modalità di assorbimento occupazionale degli sportellisti. Dai rappresentanti del Ministero del Lavoro era arrivata la conferma della necessità di un percorso condiviso tra governo nazionale e regionale, con alcune priorità: assorbire i lavoratori all’interno dei bacini della formazione e delle politiche attive del lavoro, riqualificarne una parte a livello occupazionale, e agevolare la restante parte con misure di continuità delle tutele sociali e di agevolazione pensionistica.
“Ricordo – precisa Vitale – che gli ex sportellisti sono solo una parte di una vertenza che riguarda gli interventi e i servizi di tutta la formazione professionale, e quindi circa 6.000 persone”. Dopo l’annullamento di oggi, gli ex sportellisti annunciano che la manifestazione si farà, anche stavolta durante la seduta della quinta commissione. E fanno un ulteriore passo avanti nella programmazione delle proteste: “Giorno 20 febbraio un gruppo degli Ex sportellisti liberi parteciperà a un viaggio per Roma, al Ministero del Lavoro, organizzato dalla sigla sindacale Usb – annuncia Vitale – perché in quel giorno scadranno i termini della presentazione dei dati da parte dell’assessorato alla Formazione”.