CATANIA. Il presente (ed il futuro) dello storico e prestigioso conservatorio catanese resta pieno di punti interrogativi. Resta tutta da scrivere la mission di quello che dovrà necessariamente essere il nuovo corso dell’Istituto musicale: all’orizzonte, però, restano le pesanti difficoltà economiche alla luce anche dei nuovi assetti regionali. Nelle scorse ore l’ex presidente della prima commissione consiliare a Palazzo Minoriti, Giuseppe Galletta, ha incontrato il direttore amministrativo del Bellini. Quello che ne è emerso è un quadro ancora contraddittorio e sul quale non va fatta cadere l’attenzione da parte delle istituzioni. A partire proprio dall’amministrazione comunale catanese. Ne va della storia dell’Istituto, dei docenti e degli allievi nonchè della città di Catania. Di seguito, l’intervento di Galletta:
“La riforma istituzionale in corso in Sicilia che porterà alla nascita delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi, e quindi un complesso trasferimento di competenze, posizioni attive e passive e conseguenti rischi (e opportunità) collegati alla definizione delle funzioni amministrative, ai relativi servizi ed in genere ai diritti dei cittadini, sta facendo accendere quotidianamente i riflettori su varie e diverse questioni: oggi intervengo sull’Istituto Vincenzo Bellini di Catania. La Prima Commissione della Provincia di Catania, di cui sono stato l’ultimo presidente, col supporto di molti colleghi sensibili al tema, ha più volte ed in vari modi sostenuto l’attività di quello che è un vero fiore all’occhiello della cultura catanese. I suoi insegnamenti, i docenti e gli allievi tutti, l’abnegazione degli uffici ed il buon operato dei vertici, rendono il nostro Istituto un punto di riferimento di altissimo livello qualitativo per l’offerta formativa rivolta ai giovani e per la produzione di cultura.
Gli sforzi, soprattutto degli ultimi anni, per tagliare quanto più possibile i costi al fine di garantire la sopravvivenza del nostro conservatorio, rischiano oggi di essere azzerati e ancora peggio, l’incertezza in cui tutti si trovano ad operare non consente la serenità necessaria sia per chi studia che per chi programma le attività che, soprattutto in ambito culturale, vanno sempre pianificate per tempo. Questa situazione, denunciata ormai da alcuni anni per via dei continui tagli lineari a carico degli Enti Locali e quindi del Comune di Catania e della Provincia Regionale (suoi soci), è ora ulteriormente complicata per le incertezze del percorso riformatore. Inoltre il piano di risanamento del Comune lascia forti perplessità per il 2014. Da anni si parla di una statalizzazione dell’Istituto Vincenzo Bellini per garantirgli le certezze finanziarie necessarie ed oggi più che mai è questa la direzione giusta da percorrere. In Parlamento due disegni di legge simili, di Pd e Pdl, uno alla Camera e l’altro al Senato, vanno in questa direzione.
Con l’aiuto della nuova Amministrazione comunale, certi dello sforzo trasversale della nostra deputazione nazionale, compresi anche gli appartenenti ad altri gruppi quale il Movimento 5 Stelle, abbiamo la concreta possibilità di dare serenità e lunga attività ad un gioiello culturale della nostra terra”.