PALERMO – Carmelo Scelta si definiva “un dio”. Uno capace di “maciullare chiunque”. A volte l’ex direttore generale di Gesap usava espressioni persino più volgari. Era lui, secondo la Procura di Palermo, il perno del comitato d’affari all’interno dell’aeroporto. L’imperativo era parcellizzare un appalto per aggirare l’obbligo di bandire una gara ad evidenza pubblica. Si spianava la strada per gli affidamenti diretti. Così sarebbe accaduto per il restyling della hall arrivi dello scalo che porta il nome di “Falcone e Borsellino”.
I progetti venivano affidati a consulenti esterni, pagati profumatamente, ma poi dovevano essere vistati dai progettisti di Gesap che non avrebbero fiatato di fronte ai diktat di Scelta. Agli agenti della squadra mobile gli stessi hanno ammesso le pressioni subite. Non dovevano fiatare ed eseguire gli ordini. Scelta era talmente sicuro di potere aggirare i paletti delle gare che usava parole fin troppo esplicite: “La supposta gliela entro sempre a poco a poco”.