Gela, muore un operaio | "Parlavamo della pensione" - Live Sicilia

Gela, muore un operaio | “Parlavamo della pensione”

Antonio Vizzini

Antonio Vizzini è morto mentre lavorava alla raffineria. Indagini sulle cause. Il dolore della famiglia e dei colleghi.

GELA (CALTANISSETTA) – Tra pochi anni sarebbe andato in pensione. Ne aveva parlato proprio qualche giorno fa con un amico, ora “sconvolto ed addolorato per questa tragedia”. Era felice Antonio Vizzini, 54 anni. Avrebbe goduto della famiglia a tempo pieno e della nipotina che sta per arrivare, figlia di sua figlia. Ora, di tutto questo, niente più. Questa mattina l’uomo, operaio della ditta Lorefice e Ponzio di Gela, che opera presso la centrale termoelettrica della Raffineria, è stato travolto dalla ralla di una gru. E non c’è stato nulla da fare. Troppo gravi le ferite riportate. Una inutile corsa in ospedale a bordo di un’ambulanza. Ma Antonio Vizzini è morto mentre arrivava al Vittorio Emanuele.

Ancora da chiarire la dinamica di questo incidente mortale. Il secondo nel giro di due anni. Nel novembre del 2012 Gianfranco Romano, a 30 anni era rimasto schiacciato da un tubo enorme scivolato a causa del vento. Pare che a pilotare la gru fosse proprio un collega, ancora sotto shock per quanto accaduto. Non si sa ancora come e perché qualcosa non abbia funzionato. E Vizzini ne è rimasto vittima. Forse una manovra errata. O forse si è purtroppo trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. A lanciare l’allarme è stato proprio il collega che impotente ha assistito all’incidente ed ha immediatamente chiamato i soccorsi. La magistratura, adesso farà la sua parte. Un’indagine è stata avviata anche dagli ispettori del lavoro. A lavoro anche alcuni tecnici interni alla Raffineria. Sul posto sono intervenuti anche polizia e carabinieri. “Era un esperto, sapeva come muoversi e controllare i mezzi. Ha lavorato nel settore per tanti anni”, dicono singhiozzando i colleghi, in sit-in di protesta davanti ai cancelli della Raffineria. “È una tragedia, non doveva succedere”, gli fanno eco i colleghi in lacrime. Per qualche anno, in passato, Vizzini aveva lavorato come autista in una azienda di Gela.

L’incidente si è verificato intorno alle 10, nei pressi della centrale termoelettrica dove la ditta, per la quale prestava servizio la vittima, eseguiva alcuni lavori di manutenzione ordinaria. Dall’incidente all’arrivo dei soccorritori sono passati pochi minuti. Il collega di Vizzini si è subito accorto della gravità di quanto fosse successo. L’aiuto dei medici a bordo dell’ambulanza non è stato sufficiente a salvare la vita all’operaio. Il suo cuore ha cessato di battere poco dopo. La salma dello sfortunato operaio è stata sequestrata e si trova ora nell’obitorio del Vittorio Emanuele dove sono giunte la moglie e le figlie, circondate dall’affetto di amici e parenti accorsi dopo avere appreso dell’incidente. La notizia della morte di Antonio Vizzini si è diffusa a macchia d’olio a Gela. Su Facebook è circolata rapidamente. Centinaia i messaggi di cordoglio per la famiglia. Il sindaco Angelo Fasulo ha parlato di un’ennesima tragedia sul lavoro che ci colpisce profondamente come comunità, soprattutto in un momento così delicato del rapporto tra città ed industria. Oggi più che mai non è retorica affermare che non è possibile morire di lavoro”. “Pur non avendo ancora certezze sulla reale dinamica dell’accaduto – continua – è fuor di dubbio che occorre comunque maggiore controllo ed una più efficace attività ispettiva a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Auspichiamo che le autorità competenti possano fare al più presto luce sull’episodio”. Massimiliano Falvo (FI) ha chiesto al primo cittadino di proclamare il lutto cittadino. “Oggi abbiamo appreso la notizia che mai avremmo voluto sentire”.

Le sigle confederali Cgil, Cisl e Uil di Caltanissetta in una nota di cordoglio alla famiglia Vizzini chiedono “maggiore sicurezza e attenti controlli nei cantieri di lavoro della Raffineria. Gli investimenti annunciati si possano realizzare in tempi brevi per avere la garanzia che gli impianti interessati ed esistenti, vivano una nuova fase per raggiungere livelli di sicurezza e di eccellenza”. Dalle ore 16 alle ore 17 in segno di lutto e solidarietà alla famiglia le sigle sindacali hanno indetto un’ora di sciopero davanti ai cancelli della fabbrica. “Chiediamo che la magistratura e le forze dell’ordine accertino i fatti e diano risposte, nel più breve tempo possibile”. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al Prefetto di Caltanissetta un incontro urgente “per esaminare i fatti e trovare possibili soluzioni, ad avvenimenti che complessivamente lasciano perplessi”.

*Aggiornamento
“Controlli rigidi e per tutto il tempo che occorre, la magistratura non abbia fretta e indaghi con cura sull’incidente di oggi e sull’incendio di metà marzo per garantire la sicurezza del lavoratori e dell’ambiente”. Anche il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle all’Ars fa sentire la sua voce dopo l’incidente mortale di oggi alla Raffineria. “Politici e sindacati – affermano i deputati – non comincino a tirare la giacchetta ai magistrati, sollecitando dissequestri celeri che rischiano di compromettere l’accuratezza delle indagini. Ne va della salute degli operai e dei cittadini del luogo. Se questa gente sente l’esigenza di far sentire la propria voce – affermano i deputati – lo faccia per sollecitare il potenziamento dei controlli con il rafforzamento del personale inquirente, spesso sotto organico e alle prese con enormi quantità di lavoro”.

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