Gesip, ritrovata intesa| tra Comune e Regione - Live Sicilia

Gesip, ritrovata intesa| tra Comune e Regione

Regione e Comune chiedono al ministro Fornero un nuovo incontro per la prossima settimana e trovano un'intesa sul piano di Palazzo delle Aquile. Critiche da parte dei sindacati.

LA VERTENZA
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PALERMO – La richiesta di un nuovo vertice a Roma, il rebus sul futuro dell’azienda, la rassicurazione sui fondi messi a disposizione dalla Regione e la contrarietà dei sindacati al piano del comune di Palermo. C’è questo e tanto altro nel lungo pomeriggio dedicato alla Gesip, che ha visto prima un vertice ristretto tra il sindaco Orlando e il governatore Crocetta, cominciato con oltre due ore di ritardo, e poi l’incontro con i sindacati terminato poco dopo le dieci di sera.

L’unica sostanziale novità sembra essere la ritrovata intesa tra Crocetta e Orlando, con il primo che ha ufficialmente sposato il piano di Palazzo delle Aquile che prevede prepensionamenti e cassa integrazione per quattro anni. Una prospettiva di lungo periodo che, però, aveva già messo sul piede di guerra le organizzazioni sindacali che oggi hanno ribadito la propria contrarietà a un allungamento della fase di transizione senza alcuna garanzia sul dopo. Orlando e Crocetta hanno anche contattato telefonicamente il ministro Elsa Fornero chiedendo un nuovo incontro, che potrebbe tenersi già la prossima settimana.

Il governatore avrebbe rassicurato i lavoratori sul sostegno economico della Regione, pari a dieci milioni di euro, che potrebbe servire a garantire un reddito ai lavoratori pari a quello previsto dalla Cig almeno in attesa di ulteriori sviluppi, ma è chiaro che parte dei fondi necessari alla buona riuscita del piano dovrà metterli il ministero. Crocetta, comunque, si sarebbe impegnato a scongiurare il licenziamento dei lavoratori e il perenne ricorso agli ammortizzatori, anche se resta il dubbio sulla chiusura o meno dell’azienda. “Il problema è che sono tutte ipotesi futuribili – commenta Mimma Calabrò della Cisl – il piano del sindaco non è condivisibile nei tempi e nei contenuti”. “A questo punto aspettiamo l’esito del tavolo romano – aggiunge Gianluca Colombino della Cisal – per il resto non ci sono novità”.

Negata, invece, la possibilità di ricorrere ai contratti di solidarietà: il Comune avrebbe infatti ribadito che per la loro applicazione servirebbe il risanamento dell’azienda che ad oggi è in liquidazione. “Il risultato importante – afferma il sindaco Orlando – è l’aver raggiunto un accordo che permette il sostegno al reddito dei lavoratori, senza soluzione di continuità a partire da gennaio, includendo anche il versamento dei contributi e gettando le basi per la ripresa del lavoro produttivo a servizio della città. Siamo quindi ottimisti sul fatto che, superata questa fase, sia possibile far partire il piano nel più breve tempo possibile per dare risposte ai lavoratori e alla città”.

Nel frattempo, però, i lavoratori continueranno a non percepire compensi. Sulla Cig, invece, nel primo pomeriggio sembra essersi aperto un piccolo spiraglio: la Regione ha infatti convocato i sindacati e le parti datoriali che hanno firmato l’accordo quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga, e che oggi si sono detti disponibili ad includere Gesip in caso di risorse aggiuntive. “Ma anche in questo caso non abbiamo aderito – ha detto il segretario dell’Ugl, Claudio Marchesini – così come la volta scorsa, per il semplice fatto che il nostro compito è di salvaguardare tutti i lavoratori, spetta alle istituzioni reperire le risorse ed è quello che continuiamo a chiedere con forza. E’ stato un errore la scorsa volta escludere la Gesip, è un errore dire oggi che possiamo includerla nuovamente solo se ci saranno più soldi, così come è sbagliato escludere gli Ato”.

“Oggi sono emersi i veri aspetti che hanno caratterizzato e continuano a caretterizzare la vertenza – dice Salvo Barone di Asia – la mancanza di conoscenza della materia sindacale e il populismo demagogico che la fanno da padrone rispetto al senso di responsabilita’ che bisognerebbe avere nei confronti di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Bene l’intesa raggiunta dalle due amministrazioni in data odierna e altrettanto necessario rivedere il piano proposto dal Comune che non puo’ supporre un ammortizzatore a lungo termine come gia’ sottolineato nei giorni scorsi. Ma oggi saremmo dovuti uscire dalla regione con una ulteriore intesa con le due amministrazioni, che sicuramente deve essere riveduta con il Comune nella qualità di proprietario…. ma che garantiva le sospensione della procedura di licenziamento, della concessione della cassa, la copertura dal 1 gennaio e la necessita’ di risedersi con il Comune, ma evidentemente o per poca conoscenza della materia sindacale o per interessi personali o per poca lucidità dettata dalla esasperazione… registrare che la Fisascat Cisl propone i contratti di solidarietà (quando tutto il mondo sa che non si puo’ fare) o che la rsa della Cisal confonda il tavolo regionale con quello comunale per le 20 ore a settimana per 4 anni, procurando di fatto una mancata firma dell’intesa è scandaloso. Adesso attendiamo notizie da Roma senza avere niente in mano di scritto”.

“Evidentemente il nervosismo generato dalla pessima situazione della vertenza in atto gioca brutti scherzi al collega Barone a cui non compete di  certo il ruolo del rilascio di patenti riguardo le capacità di svolgere o meno attività sindacale da parte di soggetti terzi quali le rsa – dice Gianluca Coilombino della Cisal – presenti al tavolo ( nonostante lo stesso immaginiamo si senta forte del fatto che abbia collezionato numerose presenze in varie diverse organizzazioni sindacali) . La riunione alla Presidenza ha consegnato a tutte le rappresentanze presenti al tavolo l’ennesimo rinvio della soluzione al problema e non crediamo che la sottoscrizione di un verbale contenente il nulla,  partorito al tavolo da mostrare come un trofeo alla folla disperata per la mancanza di certezze sarebbe stata la soluzione al problema. Crediamo infine che sarebbe opportuno da parte di tutti abbandonare atteggiamenti da primedonne cercando di ricompattare l’unità sindacale ad un tavolo che ha bisogno di risposte chiare e che ha bisogno di tutte le componenti sindacali nessuna esclusa”.

 

 


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