Giallo Cimò, a settembre |la requisitoria del pm - Live Sicilia

Giallo Cimò, a settembre |la requisitoria del pm

Mariella è scomparsa cinque anni fa.

CATANIA – La prima pagina dell’ultimo capitolo del processo di primo grado a carico di Salvatore Di Grazia, imputato per l’omicidio della moglie Mariella Cimò, sarà scritta il prossimo 27 settembre. E’ quella la data stabilita dalla Corte d’Assise presieduta da Rosario Cuteri per la requisitoria del pm Angelo Busacca che analizzerà i punti nodali dell’apparato probatorio acquisito dopo una lunga e complicata indagine dei carabinieri.

Un’inchiesta per omicidio senza cadavere. E’ questa la particolarità (anche giuridica) di questo processo. Mariella Cimò è scomparsa cinque anni fa, per la precisione il 24 agosto. La denuncia del marito arriva dieci giorni dopo e da quel momento le ricerche serrate della donna. I carabinieri hanno effettuato anche diversi sopralluoghi con il georadar nella villa dei Di Grazia a San Gregorio, in quel giardino dove Mariella curava i suoi numerosi cani.

Una delle testimoni chiavi era la colf rumena dei vicini di casa dei Di Grazia che ai carabinieri avrebbe raccontato che il 24 agosto aveva sentito un litigio tra i due coniugi e che il giorno dopo non aveva più sentito le “quotidiane” urla dell’anziana donna rivolte agli amici a quattro zampe. Inutili le ricerche per portare sul banco degli interrogatori Popa Viorica che adesso lavora in Inghilterra. La Corte aveva disposto un lungo rinvio del processo proprio per rintracciare la donna, che però non si è presentata nemmeno all’ultima udienza di luglio. A quel punto anche la difesa di Di Grazia, l’avvocato Giuseppe Rapisarda, ha rinunciato a procedere con una rogatoria in Inglilterra e ha dato il consenso ad acquisire il verbale di sommarie informazioni della colf.

Una volta che il magistrato Busacca avrà terminato la requisitoria con la formulazione della richiesta di pena toccherà agli avvocati delle numerosi parti civili discutere, infine sarà la volta dell’arringa della difesa. A quel punto spetterà alla Corte d’Assise presieduta da Rosario Cuteri emettere il verdetto.


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