"Non andavo da Di Ferro per la droga, ho commesso errori".

“Non andavo da Di Ferro per la droga, ho commesso errori”

Parla l'ex presidente dell'Ars. La droga, gli errori e i retroscena.
MICCICHE'-INTERVISTA
di
1 min di lettura

“Non andavo da Di Ferro per comprare droga, certamente. Non andavo lì per rifornirmi. Non capisco come si possa affermarlo. Escludo di avere usato macchine con lampeggianti per queste cose, comunque”.

Gianfranco Miccichè ha appena letto gli articoli che lo riguardano. Tra i presunti clienti dello chef arrestato ci sarebbe stato anche lui. E’ una storia che sta mettendo sottosopra Palermo.

Dunque?
“Andavo lì per stare bene con gli amici, per rilassarmi, con persone di enorme simpatia. Non per comprare droga”.

Ha mai assunto sostanze stupefacenti?
“L’ho già detto, è capitato, in minima quantità. Non lo nego, sono sbagli che si fanno. Sono errori e a tutti capita di commettere errori”.

Errori del presente o del passato?
“Del passato”.

Non negherà che leggere il suo nome tra i presunti assuntori fa impressione: è normale che sia così.
“Io sono una persona specchiata. Non ho mai rubato. Non ho mai fatto del male a nessuno. La droga? Non nego il passato. Ma ho settant’anni e non ne faccio uso. Certo, questo trambusto non lo avevo messo nel conto. Ma mi prendo le mie responsabilità”.

Che derivano dal suo essere un personaggio pubblico, oltretutto.
“Nella vita sono stato molto attento e sono una persona onesta. Considero molto peggio quelli che hanno impegnato la loro esistenza per rubare e fare del male”.

E la droga, insisto?
“Un problema che è stato mio e che non lo è più. Un errore che ha fatto male a me, non ad altri. Sono contento di questo, anche se, ripeto, sono consapevole del mio sbaglio. Il mio è un peccato. E chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. (rp)


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI