Sanità, scia di morti sospette| "La Borsellino non convince" - Live Sicilia

Sanità, scia di morti sospette| “La Borsellino non convince”

In meno di trenta giorni tre casi sospetti. La Rete delle associazioni prosegue la protesta in difesa del diritto alla salute del distretto sanitario di Giarre.

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GIARRE – Tre decessi sospetti nel giro di un mese, due inchieste della magistratura aperte. La scia di presunti casi di malasanità in quel che resta dell’ospedale Sant’Isidoro di Giarre ha inizio lo scorso 24 aprile, tre giorni prima della chiusura definitiva del pronto soccorso. In quella data un 70enne, arrivato al nosocomio con i sintomi di un pre-infarto, viene dimesso poche ore dopo. Gli esami danno esito negativo. Ma giunto a casa viene colto da un nuovo malore. A soccorrerlo è un’ambulanza priva di medico a bordo. L’uomo muore durante il tragitto. Ma è dopo il 27 aprile che nel presidio ospedaliero giarrese, ulteriormente scippato di personale e strumentazioni trasferiti in poche ore al nosocomio Santa Marta e Santa Venera di Acireale, struttura al collasso che ormai da mesi non riesce più a fronteggiare la mole di utenti riversatisi, si tocca il fondo.

Nella settimana in cui il pronto soccorso chiude i battenti, nessun servizio alternativo viene predisposto. Di fatto l’intero nosocomio, che ha ancora alcuni reparti attivi, come Geriatria, Medicina e Psichiatria, rimane il più delle volte sguarnito di medici durante le ore notturne. E’ il 2 maggio, un sabato notte, quando una donna di 68 anni, ricoverata in Geriatria, viene colta da crisi respiratoria e forti dolori allo sterno. Nel reparto sono presenti solo due infermieri, altrettanti ce ne sono in Medicina. In tutto il presidio non c’è un medico. Quando arriva quello di turno è ormai troppo tardi. La donna viene stroncata da un arresto cardiaco. I figli della vittima presentano formale denuncia ai carabinieri. La Procura di Catania dispone l’autopsia sulla salma.

Tre settimane dopo, è ancora un sabato, e un nuovo caso riporta prepotentemente alla ribalta la precaria e insufficiente risposta alle emergenze sanitarie del territorio. Una donna di 52anni, colta da improvviso malore nella propria abitazione, viene soccorsa ancora una volta da un’ambulanza non medicalizzata. L’unica disponibile è impegnata a Calatabiano per un trattamento sanitario obbligatorio. Un elisoccorso viene inviato prontamente a Giarre, ma anche in questo caso la donna muore durante il trasporto in ambulanza. La Procura di Catania apre un nuovo fascicolo.

Il nuovo decesso però scatena per la prima volta sentimenti di rabbia, frustrazione e anche violenza prima nei familiari, che distruggono mezzi di soccorso e attrezzature, causando danni pari a circa 100mila euro, e poi nella popolazione del comprensorio. La gente scende in piazza, blocca strade e binari ferroviari, pretende risposte.

Quel che si ottiene dopo un lungo ed estenuante tavolo tecnico all’Asp di Catania, alla presenza dell’assessore regionale della Salute Lucia Borsellino, viene accolto dalla politica, sindaci del distretto e commissione sull’ospedale, come un successo. Ma per molti non lo è. E le parole della Borsellino lo confermano. “Siamo qui per proseguire nel percorso già avviato mesi fa – spiega l’assessore – Il fatto che ci si sia ritrovati qui in coincidenza di un evento quale quello verificatosi a Giarre non significa che debba esserci una correlazione tra i due percorsi. Sul pronto soccorso non si può più tornare indietro”.

Il nosocomio, nonostante la riattivazione del laboratorio di analisi, di cardiologia, radiologia e anestesia, di fatto resta inadeguato per fronteggiare le emergenze. All’unica ambulanza medicalizzata fino ad oggi attiva, quella di Giarre, se ne aggiungono altre due, una a Mascali e l’altra a Riposto. La prima sin da subito, l’altra entro dieci giorni. Ma per un territorio che tra poche settimane raggiungerà un numero di presenze pari a 200mila non possono comunque bastare. La Rete delle associazioni ed altri cittadini non si ritengono soddisfatti e proseguono le manifestazioni di protesta. Ieri un corteo di studenti ha bloccato il centro cittadino giarrese. Oggi una nuova manifestazione si terrà tra Riposto e Giarre.

 


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