Giarre, profanata la chiesa Regina Pacis: oggetti sacri rubati nella notte

Giarre, profanata la chiesa Regina Pacis: oggetti sacri rubati nella notte

Dura la condanna del presidente del consiglio comunale: "Atto vile"
NEL CATANESE
di
1 min di lettura

GIARRE (CATANIA) – Furto ai danni della chiesa Regina Pacis di Giarre. Ignoti malviventi si sono introdotti nella notte all’interno del luogo sacro ed hanno rubato una serie di oggetti religiosi il cui valore complessivo ammonterebbe a oltre 5000 euro.

A fare l’amara scoperta stamani è stato Salvo Mancuso, consigliere parrocchiale, che ha aperto le porte ed ha trovato i locali sottosopra. Profanato anche il tabernacolo, contenente le ostie consacrate. Tra i valori trafugati ci sarebbero paramenti, calici, pissidi, ampolline, l’aspersorio, altri oggetti in ottone e argento ed una cassa bluetooth.

A quel punto è stato chiesto subito l’intervento dei carabinieri di Giarre che hanno prontamente compiuto un sopralluogo, verificando la presenza di telecamere nelle immediate vicinanze della chiesa.

Previsto a breve un nuovo intervento dei militari dell’Arma per compiere i rilievi e verificare se i ladri abbiano lasciato impronte. Avvisati anche Padre Taddeo Ambet, parroco della chiesa, in questo momento fuori sede, e il Vescovo di Acireale.

L’episodio ha creato sconcerto in tutta la comunità parrocchiale. Rammarico per il grave episodio è stato espresso dal presidente del Consiglio comunale Giovanni Barbagallo.

“Rubare in una chiesa è un atto vile e vergognoso – commenta Barbagallo – Subire un furto è sempre odioso ma lo diventa ancor di più quando questo viene commesso a danno di una parrocchia privata di paramenti e oggettistica sacra spesso donata dai fedeli stessi. Esprimo profonda vicinanza e solidarietà nei confronti dei padri bocconisti e di tutta la comunità parrocchiale di Regina Pacis. L’augurio – conclude il presidente del Consiglio – è che le forze dell’ordine, sempre presenti e attive sul territorio, riescano a rintracciare e ad assicurare alla giustizia i responsabili”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI