Gioeni, il "Tondo" non quadra |Anniversario da incompiuta - Live Sicilia

Gioeni, il “Tondo” non quadra |Anniversario da incompiuta

Sono già passati ben 365 giorni dall’avvio dei lavori; 8.760 ore dal primo “morso” della ruspa che ha segnato la fine del vecchio e imponente ponte avveniristico che collegava via Etnea con la zona nord della città. E tu cosa ne pensi? #LiveSiciliaCT

il primo compleanno
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La rotonda del nodo Gioeni

CATANIA – Tanti auguri al Nodo Gioeni. Oggi, un anno fa, l’inizio dei lavori per la demolizione del cavalcavia. Sono già passati infatti ben 365 giorni dall’avvio dei lavori; 8.760 ore dal primo “morso” della ruspa che ha segnato la fine del vecchio e imponente ponte avveniristico che collegava via Etnea con la zona nord della città. Una prodezza urbanistica unica, per gli anni in cui fu costruito, che oltre a rappresentare un’innovazione ingegneristica, rappresentava pure la prima vera pietra fondamentale di Catania città metropolitana di cui oggi si parla tanto.

Ma non è la polemica su “ponte sì, ponte no” quella che riprendiamo adesso, solo un anniversario che vogliamo ricordare. Un compleanno che vogliamo festeggiare con tanto di torta e una candelina da spegnere. E allora siamo andati a vedere com’è il Nodo Gioeni a un anno dalla sua nascita. E come per tutte le ricorrenze importanti gli abbiamo fatto le foto. Tutte aggiornate e neppure una d’archivio. Anche se potrebbe sembrare altrimenti, dato che nulla è cambiato dal giorno della consegna dei lavori e dell’apertura (sfalsata) di entrambi i torna indietro del 28 febbraio.

La giravolta Gioeni o il “Girone Gioeni”, a noi caro, è sempre lì. Come lì è il traffico– non in questi giorni, magari, per via delle scuole chiuse – e gli automobilisti, ancora infuriati. Il Nodo Gioeni, a un anno di distanza, è ancora quel girone infernale che era non appena abbattuto il ponte. “I disagi saranno contenuti e limitati al periodo dei lavori” –

Altro scorcio della rotonda di fronte via Etnea

affermavano dall’amministrazione. Eppure, così non sembra, stando alle lamentele dei catanesi che, su ogni social, e ad ogni occasione ringraziano il sindaco Bianco per il “regalo”.

In ogni caso, al di là di una polemica ormai datata – un anno appunto – sono tanti gli aspetti che continuano a non andare. Le strisce pedonali, ad esempio, di cui Comune e impresa hanno perso la memoria, anche se chi passa a piedi in zona Gioeni se lo ricorda benissimo, dato che non sa dove cercarle. O la cunetta che, se presa in velocità, diventa un’agevole rampa di lancio per arrivare prima a Ognina.

E non si può dire che viga l’anarchia, visto che l’impresa è democraticamente distribuita per tutto il tratto fino all’imbocco di via Caronda, dove spartitraffico e segnaletica orizzontale si sposano dando vita a incubi e incertezze nell’impresa – titanica e inutile purtroppo – di seguire la corsia giusta per uscire da quel ginepraio. E vien da chiedersi se è così che i lavori dovrebbero essere consegnati. Un pensiero fugace alla femminina ci impone un no secco.

La rotonda, che rotonda non è, sfoggia ancora gli stessi rifiuti, gli stessi detriti le stesse incompiute di sei mesi fa. Il muro di via Albertone, su cui sbarcava il vecchio ponte

Il muro di via Albertone

Gioeni, è divelto come prima. E sono sempre lì, come parapetto di via Albertone, transenne e new jersey in cemento che impediscono a chiunque di fare un salto nel vuoto. Dimenticato anche il torna indietro di via Petraro che avrebbe dovuto alleggerire il traffico della Circonvallazione in direzione Misterbianco. I lavori – annunciati ufficialmente – si sono dissolti nel nulla in un “torna indietro” della stessa amministrazione.

Sembra dimenticato anche il concorso di idee annunciato dal sindaco Enzo Biancoe dall’assessore Luigi Bosco quale fonte di nuova bellezza per il Nodo Gioeni. E invece persiste una bruttezza colossale, non c’è nemmeno una piantina e la rotonda è solo una distesa di pietrisco e rifiuti – in una zona che è bigliettino da visita della città.

 


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