Granata-Turismo, Sgarbi-Cultura | Scelti altri due nomi per Musumeci - Live Sicilia

Granata-Turismo, Sgarbi-Cultura | Scelti altri due nomi per Musumeci

Nel 2012 si partì con Battiato e Zichichi. I lettori hanno indicato i futuri assessori ideali.

PALERMOL’esito del sondaggioI lettori di Live Sicilia hanno scelto due nuovi assessori ideali per la giunta di Nello Musumeci. Il sondaggio-gioco del giornale si è risolto in una sorta di plebiscito nei confronti di Fabio Granata. Molti estimatori dell’ex vicepresidente della Regione hanno infatti espresso la propria preferenza spesso senza nemmeno indicare, come era richiesto dal sondaggio, la delega “ideale” o in qualche caso mettendo insieme Turismo e Beni culturali. Resta comunque una preferenza di massa per Granata che ha ottenuto maggiori consensi per guidare l’assessorato al Turismo. Alle sue spalle, per la stessa delega, ecco i nomi di Giampiero Cannella e Livio Marrocco.

Come detto, anche per la nomina ai Beni culturali Granata ha ottenuto molti voti. Ma il “gioco” prevedeva, come spiegato, che l’attribuzione virtuale di un solo assessorato. Alla Cultura, quindi, ecco che i lettori hanno indicato, al di là di Granata, soprattutto il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che i rumors danno, tra l’altro, tra i “papabili” della giunta di Musumeci, al di là del sondaggio di Live Sicilia.

Dai vip ai politici: cinque anni di Turismo e Cultura

Siamo al giro di boa. I lettori di Live Sicilia hanno scelto già cinque dei dodici assessori “ideali” per la giunta di Nello Musumeci. Prosegue il sondaggio del nostro giornale, col quale chiediamo di indicare altri due componenti della giunta, i vostri favoriti per gli assessorati del Turismo e dei Beni culturali. C’è tempo fino alle 12 di domani, martedì.

Intanto, come detto, i commenti dei lettori in questi giorni stanno già disegnando l’identikit ideale della giunta che verrà: Vincenzo Figuccia alla Formazione, Mariella Ippolito alla Sanità, Riccardo Savona all’Agricoltura, Giusy Savarino alla Famiglia e Alessandro Aricò agli Enti locali.

Adesso, come detto, tocca a due assessorati per i quali, nella scorsa legislatura, Rosario Crocetta aveva dato fondo a grande fantasia, in occasione delle nomine. Passando da star dello spettacolo alla propria segretaria, da scienziati di fama internazionale e militanti di partito. A dire il vero, proprio per i Beni culturali, in questi giorni si è a lungo fatto il nome, in vista della composizione del governo Musumeci, di un altro personaggio assai noto: il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Al momento, però, né i nomi né le deleghe sono ufficiali, quindi i lettori sono ancora in tempo per fornire il proprio suggerimento. Ricordiamo solo che il nome, che andrà indicato in un commento in calce a questo articolo accompagnato dalla delega che voi ritenere ideale, non potrà essere quello degli assessori già virtualmente “nominati” dagli stessi lettori di Live Sicilia.

Si è scelto poi di chiedere l’indicazione contestuale di questi assessori perché da tempo e da più parti è stata espressa l’esigenza di “unificare” i rami dell’amministrazione che si occupano di Turismo e Beni culturali, i cui confini, in effetti, sono spesso sovrapponibili.

Cinque anni fa, Crocetta lanciò un segnale chiarissimo: la rivoluzione sarebbe passata anche attraverso l’indicazione di figure “fuori dagli schemi”. E così, arrivarono Franco Battiato e Antonino Zichichi. L’avventura del primo si arresterà dopo una frase assai pepata sulle “troie in parlamento” che costrinse Crocetta, al culmine delle polemiche, ad accompagnare l’autore di alcune tra le più belle canzoni italiane, fuori dalla giunta. Nel caso dello scienziato, messo alla porta esattamente lo stesso giorno di Battiato, pesarono le assenze di massa, la sua distanza costante dalla giunta, i troppo frequenti impegni a Ginevra e magari qualche progetto non del tutto compreso: come quello sui raggi cosmici e sulle piazza da intitolare ad Archimede. A dire il vero, in mezzo anche le polemiche sul ruolo del figlio di Zichichi proprio nel settore dei Beni culturali.

Insomma, la “rivoluzione” degli assessori-star finì molto presto, già il 3 aprile del 2013, a meno di cinque mesi dalla formazione della prima giunta. E le scelte successive di Crocetta presero presto sentieri assai diversi. Al posto di Battiato, ad esempio, a sorpresa arrivò una fedelissima del governatore. O meglio, la sua segretaria particolare, la bergamasca Michela Stancheris. La sua esperienza in giunta durerà un anno e mezzo, fino al rimpasto che porterà alla giunta degli “esperti” indicati dai partiti. E l’aria del Pd che fa capo ad Antonello Cracolici indicherà Cleo Li Calzi, assessore dal novembre del 2014 fino alla fine di ottobre del 2015. Quando nascerà la giunta dei politici. E il Pd – stavolta l’aria che fa capo a Giuseppe Lupo – porterà nell’esecutivo il deputato (confermato) Anthony Barbagallo: è stato lui a chiudere la legislatura.

Nel frattempo, il percorso dei Beni culturali era più o meno lo stesso. Anche se scandito da qualche “scandalo” in più. Al posto di Zichichi arriva infatti Maria Rita Sgarlata, in quei giorni vicina al Megafono di Crocetta da cui si allontanerà presto. Anche perché sarà proprio il governatore a cacciare l’assessora siracusana dopo un anno di lavoro per le voci relative a una piscina “abusiva” che la Sgarlata avrebbe fatto costruire a casa sua. Accuse che pochi mesi dopo sarebbero cadute del tutto: nessun caso di abusivismo. Troppo tardi, al posto della Sgarlata arriverà un’altra donna vicina al Megafono: si tratta di Pia Furnari. Ma farà parte del governo più breve tra i tanti varati da Crocetta: appena sei mesi ed ecco, come detto, gli “esperti”. Nella persona di Antonio Purpura che resterà fino al governo politico. E anche qui, ecco un piccolo caso. Perché dopo la nomina di Carlo Vermiglio si faticava a individuare quale fosse il “padre politico” dell’assessore, comunque indicata dall’area riconducibile ai centristi di Alfano e D’Alia. Il fatto sarà chiarito quando Crocetta metterà Vermiglio di fronte all’aut-aut: o ti candidi col centrosinistra, o lasci la giunta. E in quell’occasione, come detto, ecco tolto il velo all’origine di quella nomina, voluta dal deputato messinese Nino Germanà che ha deciso, a poche settimane dal voto, di lasciare Alfano e tornare nel centrodestra. Una candidatura non felice, quella del deputato uscente, ma che è coincisa con lo “sfratto” a Vermiglio. E la chiamata in giunta di Aurora Notarianni, avvocato messinese da tempo vicino al Megafono di Crocetta. Una nomina che arriva il 13 settembre. A circa 50 giorni dalle elezioni. Una competizione alla quale l’assessora avrebbe dovuto recitare un ruolo da protagonista: era infatti, insieme allo stesso Crocetta, tra i candidati della “Lista Micari” presidente nel collegio di Messina. Sì, proprio la lista che, per una serie di incredibili circostanze, non sarà presentata in tempo, portando all’esclusione di tutti i suoi candidati, governatore e Notarianni compresi. Insomma, non è mancata né la fantasia, né i piccoli grandi “casi” nel racconto di questi cinque anni dei due assessorati al Turismo e ai Beni culturali. 


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