Giunta riduce tariffe| della refezione scolastica - Live Sicilia

Giunta riduce tariffe| della refezione scolastica

La rimodulazione, nel rispetto del Piano di rientro, è stata resa possibile dai dati confortanti sull'andamento del servizio fino al 31 ottobre scorso. Scialfa (nella foto): "Felici di aver potuto agire venendo incontro alle esigenze delle famiglie"

CATANIA – La rimodulazione, nel rispetto della previsione di copertura del 36% imposta dal Piano di rientro, è stata resa possibile dai dati confortanti sull’andamento del servizio fino al 31 ottobre scorso. La Giunta comunale riunitasi nel Palazzo degli elefanti ha approvato una delibera che riduce considerevolmente le tariffe del servizio di Refezione scolastica rispetto agli aumenti disposti dal Piano di Rientro adottato dalla precedente amministrazione.

“Il Piano – ha spiegato l’assessore alla Scuola Valentina Scialfa – impone il recupero del 36% dei costi nei servizi a domanda individuale e per mettere a punto le nuove tariffe, il 22 gennaio del 2013, i tecnici si erano basati sui dati storici dei consumi degli ultimi anni. Era comunque nostra intenzione, visto che gli aumenti risultavano particolarmente gravosi, tornare sulla questione dopo un monitoraggio delle entrate e delle uscite del servizio erogato quest’anno. Non appena abbiamo avuto questi dati, abbiamo potuto procedere a una riduzione delle tariffe e siamo stati felici di poter venire incontro alle richieste di tante famiglie in difficoltà”.

L’andamento complessivo dei pasti consumati, delle entrate registrate e delle spese alla data del 31 ottobre ha consentito, nel rispetto della previsione di copertura del 36%, di ridurre la contribuzione minima per pasto da 80 a 50 centesimi di euro (per redditi Isee da 0 a 3.000). Il costo della seconda fascia (Isee da 3.000 a 6.000) viene ridotta da un euro e 20 a 90 centesimi, quello della terza (Isee da 6.000 a 10.0000) da un euro e 80 a un euro e 30, quello della quarta (Isee da 10.000 a 12.000) da due euro a un euro e 70, quello della quinta (Isee da 12.000 a 15.000) da due euro e 20 a due euro, la sesta (Isee oltre 15.000) da due euro e 50 a due euro e 30. Sale soltanto, da tre euro e 40 a tre euro e 56, il costo del servizio per i residenti fuori Comune.

È inoltre previsto che i casi di indigenza della famiglia dello studente, accertati e segnalati dalla Direzione Servizi Sociali o dal Dirigente scolastico, potranno essere fronteggiati nei limiti dei 41 pasti gratuiti settimanali messi a disposizione dell’Amministrazione dall’Associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata l’appalto della fornitura dei pasti. Sarà inoltre applicata la riduzione del 50% della quota dovuta per il pasto consumato dal terzo figlio in poi dello stesso nucleo familiare.

Con queste tariffe il Comune considera di incassare nei nove mesi di attività delle scuole, circa 314.000 euro, raggiungendo così l’obiettivo di copertura del 36% dei costi imposto dal Piano di rientro. “Voglio ringraziare – ha detto l’assessore Scialfa – tutti i consiglieri comunali, i presidenti e consiglieri delle Municipalità, i dirigenti scolastici e i genitori che, con elevato senso civico hanno prima cercato il dialogo con l’Amministrazione e poi collaborato con noi per giungere a questo risultato”. Approvata la delibera, la Direzione Pubblica amministrazione provvederà adesso a diramare la nuova regolamentazione conseguente alla rimodulazione delle tariffe.


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