Giunti a Catania 764 migranti | Ci sono anche 3 cadaveri - Live Sicilia

Giunti a Catania 764 migranti | Ci sono anche 3 cadaveri

Sbarcate molte donne con bimbi e anche minori non accompagnati. (Foto: UNHCR/Marco Rotunno)

CATANIA. È giunta a Catania, nel tardo pomeriggio del 3 ottobre, la nave Dattilo, CP940, della Guardia Costiera con il suo carico di speranze ma anche di morte. Si di morte, quella degli ennesimi 3 uomini che hanno perso la vita tentando di raggiungere una prospettiva di vita migliore o comunque meno drammatica rispetto a ciò che si lasciavano alle spalle. Poco dopo l’arrivo in porto sono stati sbarcati i sacchi neri con dentro i sogni spezzati dei tre poveretti annegati in mezzo al mare e i cui cadaveri, oramai in stato di decomposizione e pressoché irriconoscibili, sono stati ripescati da nave “Carabiniere” della Marina Militare a largo della Libia nel corso di diverse operazioni di soccorso e successivamente trasbordati sulla “Dattilo” per consegnarli alle autorità italiane che disporranno tutte le attività mirate all’identificazione dei tre deceduti.

Mentre sulla città di Catania scendeva un intenso acquazzone e i profughi erano tenuti in coperta sulla Dattilo, le autorità decidevano di rinviare lo sbarco dei 764 migranti al mattino del 4 ottobre per ragioni di sicurezza. Decisione, questa, poi modificata quando è giunto l’ordine di far iniziare lo sbarco già nelle ore notturne. Forse con il favore delle tenebre è più facile nascondere all’opinione pubblica le sofferenze, le paure, le ansie, le speranze di chi affronta il cammino verso la libertà. Un sorta di “silenzio stampa” naturale quello che hanno scelto le autorità. Tra i migranti sbarcati a Catania vi sono molte donne con figli piccoli oltre che minori non accompagnati. Tutti costoro una volta scesi in banchina hanno dovuto trascorrere la notte sotto le tensostrutture del Comune di Catania dentro le quali, di solito, avvengono le operazioni di identificazione dei migranti.

Come avviene sempre in questi casi le attività di coordinamento dello sbarco sono delegate alla Capitaneria di Porto di Catania per ciò che concerne le fasi squisitamente marinaresche e alla prefettura etnea per quanto concerne gli aspetti legati all’ordine pubblico e alla gestione delle centinati di persone da “smistare” presso i diversi centri di accoglienza e gli SPRAR. A ciò va aggiunta l’infaticabile opera di volontariato messa in campo da CRI, CISOM e UNHCR che con i propri operatori forniscono a tutti i migranti, nessuno escluso, il necessario supporto medico e psicologico oltre che tutte le informazioni relative all’avvio delle pratiche per le richieste di asilo o il ricongiungimento con familiari già regolarmente presenti in Europa.


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