CATANIA – Si è recentemente concluso il calvario giudiziario del dottor Silvio Budello, medico anestesista già in servizio presso l’Arnas Garibaldi di Catania, che era stato imputato, insieme all’infermiere di sala, in relazione alla dolorosa vicenda dell’arch. Giuseppe Marletta, entrato in coma – nel giugno 2010 – a seguito di un intervento chirurgico eseguito presso l’Ospedale Garibaldi Nesima di Catania.
La condanna a suo tempo inflitta al dott. Budello in primo grado, per non aver adeguatamente vigilato il paziente al termine dell’operazione, e confermata in appello, era stata già annullata con rinvio dalla Corte di cassazione, che aveva invece confermato in via definitiva la condanna dell’infermiere di sala.
All’esito del giudizio di rinvio, la Prima Sezione della Corte di Catania aveva emesso, nei confronti del dott. Budello, sentenza di non doversi procedere, per essere nel frattempo decorso il termine di prescrizione del reato.
Anche tale decisione tuttavia è stata impugnata, e la Corte di Cassazione, all’udienza del 6 luglio scorso, ne ha disposto l’annullamento senza rinvio, sancendo la definitiva assoluzione del dott. Budello perché il fatto non costituisce reato.
In attesa di leggere le motivazioni della decisione della Cassazione, il Prof. Avv. Giovanni Grasso, difensore del dott. Budello, esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto: “La definitiva assoluzione del dott. Budello giunge all’esito di un iter giudiziario lungo ed articolato; l’esclusione di ogni sua responsabilità per la tragica vicenda dell’arch. Marletta risulta, peraltro, particolarmente significativa, in quanto il reato ascritto al dott. Budello era comunque già ampiamente prescritto”.