Una profonda inquietudine frammista alla necessità di comprendere e alla voglia di andare avanti: è questo lo stato d’animo degli avvocati palermitani dopo la morte di Enzo Fragalà. Il brutale assassinio del “gentiluomo con la toga” li ha fatti precipitare in un vortice di timori e insicurezza. Loro, però, “i colleghi di Enzo”, giurano di non avere paura. Chiedono giustizia e gridano il loro bisogno di capire il perchè di “tanta brutalità”. Si ritrovano dopo lo shock subito e dopo le lacrime versate sul feretro di Fragalà in Piazza della Memoria, luogo simbolo della lotta a ogni forma di violenza e crimine della città.
C’è l’intera avvocatura di Palermo: ci sono i “colleghi di tante battaglie, fin dai tempi dell’università” e i giovani legali per i quali Fragalà “era un esempio di umanità, ancor prima che di professionalità”. Ma ci sono anche magistrati e cittadini comuni, ragazzi soprattutto. “Questa piazza gremita per questa manifestazione silenziosa e simbolica rappresenta un messaggio importante per la città che ha bisogno di riscoprire i valori della legalità e della libertà”: con queste parole Enrico Sanseverino, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palermo ha commentato la manifestazione di questo pomeriggio. Rispondendo alle domande dei cronisti lo stesso Sanseverino ha, poi, proseguito: “Non ci faremo intimidire dai criminali, perchè Enzo non lo avrebbe fatto, lui non avrebbe avuto paura e quindi non ci fermeremo nel portare avanti il nostro ruolo di garanti della libertà e della corretteza dei processi, glielo dobbiamo”.
E lo stesso invito ad andare avanti senza paura è stato rivolto ai presenti anche da Roberto Tricoli, presidente della Camera Penale di Palermo. “Siamo sgomenti per quello che è successo – dice Tricoli – , ma non bisogna avere paura, sarebbe un approccio negativo. Con coraggio e determinazione- ha aggiunto Tricoli- dobbiamo rimanere fedeli al ruolo che ci assega la Costituzione, armati di pazienza, competenza e solidarietà”. Rispetto ai possibili moventi dell’omicidio, Sanseverino ha, invece, affermato: “Non voglio intralciare il, lavoro degli inquirenti e per questo preferisco non addentrarmi in ragionamenti sul perchè dell’efferato delitto, però nutro diffidenza rispetto alla possibile pista mafiosa, considerate le modalità del delitto. Posso assicurare- ha aggiunto Sanseverino- che molte persone hanno deciso di collaborare con gli investigatori per ricostruire la genesi di questo terribile crimine, e già questo rappresenta un passo in avanti significativo per una società malata come la nostra”.
Nel corso della manifestazione è stata anche annunciata l’intenzione di dedicare alla memoria di Fragalà un’aula del Palazzo di Giustizia della città e di mettere il nome del penalista anche in Piazza della Memoria. L’avvocato Michele Pivetti, che ha condiviso con Fragalà alcune difese, ha infatti comunicato ai cronisti che “il club delle Libertà di Palermo chiederà al Presidente del Tribunale di intitolare a Fragalà un’aula in omaggio alla sua figura”, mentre l’avvocato Giovanni Vaccaro, in rappresentanza del’lOrdine nazionale degli Avvocati, ha comunicato l’intenzione di dedicare la giornata del 24 aprile ai valori del penalista.
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