Si chiama Project Loon la nuova iniziativa anti digital divide di Google. Una tecnologia sperimentale, testata in Nuova Zelanda, che sfrutta i palloni gonfiati ad elio e alimentati da energia prodotta da pannelli solari in grado di collegare alla Rete le aree rurali e poco servite della Terra a costi accessibili o di fornire accesso a internet in caso di disastri naturali che mettano ko i sistemi di comunicazione.
Trasportati dal vento ad un’altitudine doppia rispetto a quella utilizzata dagli aerei commerciali, i palloni aerostatici formano un anello di palloni che volano intorno al mondo sfruttando i venti stratosferici, e arrivano a fornire accesso a internet sul terreno a velocità simili a quelle delle attuali reti 3G o anche superiori. Il progetto pilota, forse il più avveniristico varato dall’azienda di Mountain View, vede attualmente interessata la zona di Canterbury e impegnati 30 palloni.
Project Loon funziona così: le stazioni a terra si collegano all’infrastruttura Internet locale e trasmettono segnali ai palloni, in grado di comunicare tra loro e creare una rete a maglie in cielo. I partecipanti al progetto si collegano alla rete con un’antenna speciale installata in casa, che invia e riceve segnali dai palloni in cielo.