La Cassazione aveva rinviato la sentenza al grado d’appello per la rideterminazione delle pene ma, nel loro caso, la Suprema corte aveva chiesto un nuovo giudizio nel merito. Così Franco Inzerillo, 55 anni detto “Franco u’ truttaturi”, il suo omonimo, 56 anni detto “Franco u’ nivuru”, e Pietro Parisi sono stati assolti “perché il fatto non sussiste”. E’ il filone principale del processo “Gotha”, scaturito dall’omonima operazione che nel giugno 2006 ha portato in carcere oltre 50 persone fra boss e gregari di Provenzano legati al capomafia di Pagliarelli, Nino Rotolo (nella foto).
Per gli altri 19 imputati i giudici hanno inflitto complessivamente, tenendo conto della continuazione con altre condanne, oltre due secoli di carcere. Il procedimento d’appello nasce in seguito all’annullamento della sentenza emessa in secondo grado da parte dei giudici romani che, accogliendo i ricorsi dei legali sul computo delle circostanze aggravanti speciali e della recidiva, avevano rinviato il procedimento ad altra sezione della corte. Il collegio ha rideterminato le pene, come imposto dalla Cassazione, e condannato a 16 anni e 8 mesi Antonino Rotolo, a 14 anni e 8 mesi Andrea Adamo, a 10 anni e 10 mesi Gaetano Badagliacca, a 14 anni 8 mesi Pietro Badagliacca, a 13 anni e 6 mesi Vincenzo Di Maio, a 18 anni Pietro Di Napoli, a 15 anni e 10 mesi Tommaso Inzerillo, a 11 anni e 9 mesi, Alessandro Mannino, a 11 anni e 1 mese Giovanni Marcianò, a 11 anni e 10 mesi Nunzio Milano, a 11 anni e 10 mesi Settimo Mineo, a 11 anni e 10 mesi Francesco Picone, a 11 anni e 6 mesi Salvatore Pispicia, 12 anni e 8 mesi Gaetano Sansone, a 8 anni e 5 mesi Giovanni Nicoletti. Per Giuseppe Savoca è stato rideterminato in 5 anni di reclusione l’aumento di pena per la continuazione con i reati accertati in una sentenza della corte d’assise del 1990.