Donna scomparsa, il marito:| "La mattina sembrava serena" - Live Sicilia

Donna scomparsa, il marito:| “La mattina sembrava serena”

Si cerca ancora la donna di origine venezuelana scomparsa lo scorso 27 febbraio a Grammichele. "Dopo averla accompagnata al lavoro eravamo rimasti che alle 13 sarei dovuto ritornare a riprenderla - afferma il marito a LivesiciliaCatania - ma quando sono arrivato, di lei nessuna traccia"

GRAMMICHELE
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CATANIA – Ancora nessuna traccia di Pilàr Yaniré Azpurua. La donna di origine venezuelana scomparsa lo scorso 27 febbraio a Grammichele, cittadina in cui da anni viveva assieme ai figli e al marito. In paese continuano le ricerche: i locali e i bar sono tappezzati di locandine, su facebook in centinaia coloro i quali condividono nelle proprie bacheche link con la sua foto e il recapito telefonico dei familiari. Anche nella home di “Chi l’ha visto”, da un paio di giorni, alla sezione “scomparsi” è presente una scheda con le generalità della 49enne nata a Caracas l’8 marzo del ’64. Informazioni che verranno riproposte, stasera, durante la diretta della trasmissione di Raitre. Ma al momento, al vaglio degli inquirenti, nessuno indizio particolare in grado di emanare un raggio di luce sull’oscura vicenda. A confermarlo, a Live Sicilia Catania, è Anpero D’Elia, il marito della donna.

Quando ha visto sua moglie l’ultima volta?

La mattina del 27 febbraio scorso. L’ho accompagnata a casa della signora per prestare lavoro in qualità di collaboratrice domestica. Quel giorno eravamo rimasti che alle 13 sarei dovuto ritornare a riprenderla, dato che mia moglie è sprovvista di patente di guida. Quando sono arrivato, però, nessuna traccia. Alcuni vicini l’avevano vista allontanarsi dall’abitazione intorno alle 10, da sola e a piedi.

Ripercorrendo i giorni precedenti alla sua scomparsa, aveva notato qualcosa di anomalo nel suo comportamento?

Non avevo notato nulla. Quella mattina si immagini che avevamo fatto colazione insieme, mi aveva abbracciato come soleva fare abitualmente, ricordandomi quanto teneva alla nostra famiglia. A dimostrazione, il giorno prima si era prodigata insieme alla ragazza di mio figlio a preparare una torta per festeggiare il compleanno di quest’ultimo ma, purtroppo, non siamo riusciti a riunire la nostra famiglia a causa della sua scomparsa.

Che idea si è fatto della vicenda?

Ho mille idee, ma nessuna a cui fare realmente affidamento. Le autorità si stanno attivando con tutte le loro forze. Giusto qualche minuto fa ho ricevuto un sopralluogo dei carabinieri alla ricerca di indizi, ma nulla da fare. Anche l’esito dei tabulati risulta negativo.

Sua moglie, quella mattina, non portò con sé il cellulare. Come se lo spiega?

Lei, in realtà, non è mai stata un’amante della tecnologia, tantomeno della telefonia mobile. Spesso è capitato in passato che lo lasciasse a casa.

Ritiene che era felice?

Mia moglie è una persona serena. Ci conosciamo da 30 anni e il prossimo maggio avremmo dovuto festeggiare 28 anni di vita matrimoniale insieme. Ci siamo conosciuti in Venezuela e nel 1994 trasferiti a Grammichele, paese in cui vivevano già i miei fratelli. Pur non navigando nell’oro, abbiamo sempre cercato di offrire ai nostri figli una vita dignitosa. La nostra famiglia è in pensiero. Non sappiamo cosa sia realmente accaduto. Il giorno dopo la sua scomparsa mia moglie avrebbe dovuto ritirare in un’ottica la nuova montatura degli occhiali e, per il venerdì successivo, aveva prenotato una visita medica all’ospedale “Gravina” di Caltagirone.

Secondo lei c’è qualcuno che poteva volerle del male?

No, non penso proprio. Ritengo che al momento potrebbero essere due le teorie più probabili: se la sua scomparsa dovesse essere riconducibile ad una scelta volontaria, decisamente, sarà avvenuta mediante l’ausilio di terze persone dato che mia moglie era sprovvista quella mattina di denaro, vestiti e passaporto. Inoltre, l’abitazione presso cui lavorava, risulta priva di telefono fisso quindi posso supporre che chi l’ha aiutata in questa ipotetica fuga sarà stato probabilmente contattato prima o attraverso una seconda scheda telefonica sconosciuta a noi familiari.

La sua seconda teoria?

Che si sia allontanata dall’abitazione, magari per un eventuale malore, e dato che l’abitazione si trova in periferica, se c’è stato qualcuno che l’ha soccorsa non l’ha più riportata a casa.

Pensa che sua moglie potesse nasconderle qualcosa?

Non lo so. Non credo. Io mi sono innamorata di lei dal primo momento che l’ho vista. È una donna speciale, la migliore mamma del mondo e il pensiero di non sapere se sia ancora viva o meno ci sta affliggendo sempre di più. Una delle mie figlie ha abbandonato l’Australia, terra in cui viveva, per ritornare in Sicilia, stare accanto a noi e collaborare alle ricerche della madre. Chiunque possa aiutarci è pregato di contattarci al seguente numero: 3389236852.

 


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