”Ringrazio i cittadini che sono intervenuti portando simbolicamente un fiore in memoria di Libero, ma noto con rammarico degli assenti illustri: le istituzioni”. Lo ha detto Pina Maisano Grassi, vedova dell’imprenditore ucciso dalla mafia il 29 agosto di 19 anni fa per essersi ribellato al racket del pizzo, durante la cerimonia di commemorazione in via Alfieri a Palermo. ”E’ stata la rabbia per quello che era successo a darmi la forza per continuare ad andare avanti – ha aggiunto – non dimenticare e mantenere viva la memoria di mio marito”. Secondo la donna, ”da allora Palermo e’ cambiata moltissimo e sono cominciate ad arrivare risposte anche dalla societa’ civile”. Alla cerimonia, organizzata dall’associazione antiracket Libero Futuro e dal Comitato Addiopizzo, hanno partecipato un centinaio di cittadini, che simbolicamente hanno deposto fiori nel luogo dove e’ stato assassinato l’imprenditore. Presenti anche i rappresentanti di Confindustria Palermo, Lega delle Coperative e Ance che al termine della cerimonia hanno sottoscritto il decalogo antiracket con nuove regole cui saranno sottoposti i propri associati.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo