Obbligo del Green pass per i politici, c'è chi dice no - Live Sicilia

Obbligo del Green pass per i politici, c’è chi dice no

Tutte le posizioni in campo.

C’è chi lo definisce una “rottura”, chi ritiene che bisogna dare il buon esempio e chi propone di sostituirlo con un’autocertificazione. Il Green pass divide i politici siciliani, specie se si discute di renderlo obbligatorio per accedere ai palazzi della politica.

La Camera dei Deputati, a Roma, adotterà il Green pass, ma non per i lavori d’assemblea. Il provvedimento del Collegio dei questori, incaricato di valutare la questione dal presidente Roberto Fico, è limitato al ristorante e alle mostre organizzate a Montecitorio. Erano stati diversi i parlamentari che avevano chiesto al presidente Fico di estenderne l’obbligo. Al Senato la questione è stata posta in aula di Andrea Marcucci, del Partito democratico.

Green pass e Parlamento

Il presidente della Camera era inizialmente contrario all’uso del green pass in parlamento, poi ha chiesto al Collegio dei questori di approfondire la questione. “Se si tratta di decidere l’accesso all’Aula e quindi l’esercizio dei diritti costituzionali di un deputato eletto c’è la necessità di approfondire la questione sia dal punto di vista politico, che da quello regolamentare”, aveva spiegato Gregorio Fontana, deputato questore di Forza Italia. Secondo Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia, “i questori non decidono sull’ingresso dei parlamentari nelle Aule della Camera. Per quello la competenza è di presidente e conferenza dei capigruppo, che rappresenta l’assemblea”.

L’onere di rispondere alle proposte di introdurre il Green pass per i lavori parlamentari tornerebbe, dunque, al presidente Fico e alla capigruppo. Italia Viva, con Maria Elena Boschi, è favorevole al Green pass per accedere alla Camera. Anna Maria Bernini e Roberto Occhiuto, capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, hanno chiesto a deputati e senatori di dotarsi comunque del documento. Perché dicono, lo “riteniamo utile, per il funzionamento in sicurezza delle Istituzioni e per dare un segnale forte all’esterno”.

In Sicilia

E in Sicilia, cosa ne pensano i politici di casa nostra? Il presidente Gianfranco Miccichè, che ha definito il Green pass “una rottura, un peso enorme”, chiede un approfondimento sull’estensione dell’obbligo ai lavori d’Aula: “Sono vaccinato, ho il green pass e invito i cittadini a dotarsene. Il problema è renderlo obbligatorio (il vaccino, ndr) o meno, su quello dobbiamo discutere.”

Sono d’accordo all’obbligo del Green pass per accedere all’Assemblea regionale siciliana il Movimento Cinque Stelle, il presidente della Commissione antimafia Claudio Fava e la presidente della commissione Ambiente Giusy Savarino. Più prudente la posizione del Partito democratico, che su un Green pass esteso ai lavori d’Aula invita ad un supplemento di riflessione.

Il Movimento Cinque Stelle

“Crediamo fortemente che i vaccini siano l’arma migliore per sconfiggere il Covid – ha spiegato Giovanni Di Caro, capogruppo del M5s-. E preghiamo vivamente tutti di vaccinarsi prima possibile. Personalmente ho fatto il brutto incontro ravvicinato col virus e posso dirmi fortunato se non ho pagato pesante dazio e questo solo perché avevo già fatto la prima inoculazione. Per quanto riguarda i deputati dell’Ars – ha concluso – siamo favorevoli al green pass per entrare al palazzo. Non avrebbe senso imporlo ai cittadini per entrare nei locali se noi per primi non diamo il buon esempio col nostro comportamento, auto imponendocelo per partecipare ai lavori parlamentari”.

Claudio Fava, presidente della Commisione antimafia

Anche Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia, è “favorevole al Green pass e a tutte le procedure che non creino semplificazioni per i deputati su provvedimenti che gli stessi chiedono ai cittadini”. “Anzi, la politica dovrebbe dare l’esempio. Sia vaccinandosi, cosa che ho fatto appena è stato possibile, – ha aggiunto – sia applicando il Green pass ai palazzi della politica. Non possiamo chiedere controlli a chi mangia una pizza o va a teatro e non applicare le stesse misure. Saranno gli uffici dell’Ars a trovare il modo per applicare un provvedimento sul green pass.”

Diventerà bellissima

E favorevole è anche Giusy Savarino, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità e iscritta al gruppo di Diventerà Bellissima: “agevolerebbe i lavori nelle commissioni e in aula anche in presenza e senza correre rischi.”

Forza Italia

“E’ necessario avere la capacità di organizzare – spiega Michele Mancuso, vicecapogruppo di Forza Italia – e di rendere sicuri i percorsi quotidiani e l’attività del parlamento. Lo strumento del green pass può permettere di organizzarci al meglio, per non mettere a rishio nessuno. Sono quindi assolutamente d’accordo, è necessario non bloccare nessuna attività soprattutto in Sicilia”.

Popolari e autonomisti – Idea Sicilia

Il gruppo dei Popolari e autonomisti – Idea Sicilia, a cui appartengono anche gli assessori Totò Cordaro e Roberto Lagalla, invece propone di sostituire il Green pass con un’autocertificazione.“La comunicazione contraddittoria sui vaccini – spiega il capogruppo Totò Lentini- ha generato un sentimento di sfiducia, in una parte della popolazione che ancora stenta ad accedere alla somministrazione delle dosi. Alle Istituzioni corre l’obbligo di dare l’esempio. Ritengo che il green pass per l’accesso nei luoghi istituzionali come il Parlamento regionale sia superfluo. Basterebbe – ha proposto – un’autocertificazione presso l’Amministrazione in cui si dichiara che si è completato il ciclo di vaccinazioni”.

Il Partito Democratico

Il gruppo del Partito democratico sembra avanzare la stessa questione posta dal presidente della Camera Fico e dell’Ars Micciché. Il gruppo all’Ars, infatti, ribadisce l’importanza della campagna vaccinale, del Green pass quale strumento di tutela. In attesa degli esiti della discussione alla Camera parte un invito alla riflessione sugli strumenti che andrebbero implementati per garantire l’esercizio delle attività politiche. Al momento la vaccinazione non è obbligatoria, dunque se un parlamentare non volesse o potesse vaccinarsi che si fa? Si sospende di fatto il suo mandato popolare?

Mentre la politica discute e si interroga il governo Draghi valuta se imporre i vaccini, quindi anche il Green pass, ai ragazzi in età scolare.


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