CATANIA. “Non hai capito? Tutte tossiche le prendiamo”. Avrebbe parlato così, sprezzante, malcelando un moto di disgusto, delle giovani tossicodipendenti che utilizzavano per falsificare i “green pass”, Salvo Mirabella, arrestato dai carabinieri per una sfilza di reati che vanno dalla rapina al falso. Intercettato dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta 9X21, con cui i carabinieri hanno stretto le manette ai polsi di un gruppo di catanesi coinvolti in un giro dedito alla fabbricazione dei green pass – accompagnando delle “cavie” a vaccinarsi anche più volte a nome di diversi no vax – nonché di armi e di rapine. “Neanche nella Panda – avrebbe aggiunto Mirabella – le faccio salire”.
Un’intercettazione ambientale, però, poi racconta un’occasione in cui è proprio Mirabella ad accompagnare una tossicodipendente a fare il vaccino. Durante il tragitto verso l’hub vaccinale di Sant’Agata Li Battiati, si ferma a dare una dose di stupefacente alla donna, dicendo frasi tipo: “Ti do una pietra”; “come sapore è bruttina”; “è ammoniacata vero?”. E poi ricorda alla cavia le regole d’ingaggio: “Seconda dose… e sei brasiliana”.
Dopo essersi sottoposta alla vaccinazione, una volta rientrata in macchina, lei avrebbe scherzato sulle difficoltà incontrate: “La prossima volta no brasiliana eh… meno male che un po’ di Brasile lo so, meno male perché mi ha guardato in faccia e dice: “Lei è brasiliana?”, si brasiliana grazies”. A quel punto Mirabella, mostrando che il meccanismo andava avanti già da un po’, rivela che in un’altra occasione, Alberto Longo, il presunto “reclutatore”, gli avrebbe mandato una donna che “non sapeva neanche parlare”, e lui le avrebbe detto: “Appena scendi digli che non parli, che sei sordomuta”.