Bellolampo ko, raccolta nel caos | Ecco come nasce il disastro rifiuti - Live Sicilia

Bellolampo ko, raccolta nel caos | Ecco come nasce il disastro rifiuti

L'impianto Tmb di Bellolampo

Cumuli di rifiuti, cassonetti incendiati, ritiro in tilt. Genesi dell'ennesima emergenza in città.

PALERMO – Cassonetti stracolmi di rifiuti, nelle ultime notti sempre più spesso presi di mira da vandali che li incendiano, offrono a cittadini palermitani e turisti un macabro spettacolo. Da più di una settimana ormai l’emergenza rifiuti è più che mai conclamata. Si parla da settimane di un guasto alla discarica di Bellolampo, ma aldilà di generiche spiegazioni, cosa è successo esattamente all’impianto di pretrattamento? Dove nasce l’ultima ed ennesima emergenza rifiuti di Palermo? L’impianto Tmb, esattamente trattamento meccanico biologico, è una tecnica di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati che separa gli scarti organici da quelli secchi come plastica, carta o vetro. I rifiuti prima vengono passati al setaccio in questo macchinario, ciò che resta poi viene definitivamente scaricato nelle vasche delle discariche.

Nello specifico, nel nuovo Tmb di Palermo, costato circa 25 milioni di euro, si sono rotti gli ingranaggi degli aprisacchi e si è danneggiata la catena dei due nastri che trasportano i rifiuti al trattamento meccanico. Lo scorso 2 aprile il Tmb si è letteralmente inceppato a causa di blocchi di tufo e altri scarti edili conferiti impropriamente in discarica e introdotti nella macchina. “L’azione preventiva e di verifica visuale – assicura però la Rap – ha impedito che sette conci di tufo entrassero nell’impianto bloccandolo, ma due o tre sono passati ugualmente frantumando gli ingranaggi”. Ad oggi si attendono i pezzi di ricambio per rimettere in moto i nastri trasportatori: entro quindici giorni sarà la casa costruttrice a fornirli, dopo averli costruiti ex novo. Tutto questo costerà a Rap circa 40mila euro visto che quest’anno sono scaduti i termini di quello che viene definito “accompagnamento”, ovvero quella sorta di garanzia che la ditta costruttrice era obbligata a fornire per il primo anno di funzionamento.

Adesso gli oneri saranno totalmente a carico della partecipata e quindi del suo socio unico, ovvero il Comune di Palermo. Tutto questo dovrebbe comportare una maggiore attenzione nel conferimento dei rifiuti all’interno dell’impianto, ogni svista costa non solo in termini economici, ma anche in termini di benessere della città come è ormai sotto gli occhi di tutti. Da ora in poi, quindi, la manutenzione ordinaria sarà a carico di Rap, mentre quella straordinaria e gli interventi specialistici sono stati affidati a una ditta esterna tramite una gara d’appalto di ben 250mila euro.

Insomma, i guasti al Tmb, che smaltisce ben 750 tonnellate di rifiuti al giorno, quasi tutta la produzione cittadina, ha fortemente rallentato la raccolta dell’immondizia in città. Le aree di raccolta della discarica cittadina ormai contengono più di 3mila tonnellate di rifiuti in attesa di essere pretrattate. Bellolampo è praticamente ingolfata: proprio per questo la Regione, non evitando aspre critiche a Rap e Comune, ha dato la possibilità alla partecipata di conferire i rifiuti alla discarica privata EcoAmbiente. Operazione che ha permesso sì all’azienda di riprendere il ritiro dei rifiuti, ma che ha un costo salatissimo: si parla di circa 10mila euro al giorno.


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