PALERMO – Il caso della “bella addormentata” della cripta dei Cappuccini non è chiuso. Bisogna continuare a indagare per accertare se la mummia della bimba conservata dal 1920 nelle catacombe della chiesa palermitana sia stata danneggiata dagli studiosi.
Così sostiene, infatti, Rosalia Lombardo, 86 anni, omonima della sorella morta a due anni, che ha presentato una denuncia in Procura. Il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione dell’indagine per danneggiamento, diffamazione e truffa. Il legale della donna, l’avvocato Bartolomeo Parrino, si è opposto. E ora il giudice per le indagini preliminari Lorenzo Matassa ha ordinato ulteriori quattro mesi di indagine.
Nel dicembre di due anni fa la mummia è stata spostata da alcuni studiosi in una teca hi tech. Un intervento regolarmente autorizzato dalla Sovrintendenza ai Beni culturali che sostiene di averla salvata dall’incuria. Di diverso avviso l’anziana donna. Il contenzioso riguarda anche il ritorno economico che secondo la sorella della piccola Rosalia, le sarebbe stato negato. L’immagine della “bella addormentata” è famosa in tutto il mondo.
I genitori della bambina, uccisa nel 1925 da una malattia mai diagnostica, fecero imbalsamare il corpo della bimba. Un lavoro perfetto che ha resistito al trascorrere degli anni.