Guia Jelo è la "Divina Dolzedia" - Live Sicilia

Guia Jelo è la “Divina Dolzedia”

Il film sarà presentato al Taormina Filmfest.

La locandina

CATANIA – Della sua irruenza catanese ne ha fatto un’arma vincente, Guia Jelo con la sua energia ha negli anni conquistato chi ha incrociato il suo sguardo, dal grande al piccolo schermo, passando per i palcoscenici teatrali, sua seconda casa. E sentirla per telefono, in occasione dell’anteprima nazionale del nuovo film di Aurelio Grimaldi, dove Guia Jelo è “La Divina Dolzedia”, di certo non lascia indifferenti. Aurelio Grimaldi ha spiegato che questo film è il compimento di un’antica promessa: scrivere per la Jelo un progetto nel quale potesse essere protagonista assoluta, anzi ‘assolutissima’. Dolzedia è una prostituta matura, che continua ad avere un discreto novero di clienti, di tutte le età e provenienze. Ama la letteratura e Dante, è una donna colta e religiosa che però allo stesso tempo non le manda a dire.

In cosa si rispecchia?

“Io in persona Guia Jelo “la buttanazza”, che sta parlando in prima persona, con un cuore “tanto” pieno di emozione, paura per le aspettative, diffidenza sulla propria persona e sul proprio talento, ma soprattutto un cuore pieno di gratitudine per questo bizzarro regista Aurelio Grimaldi che dipinge questo pittoresco quadro coraggioso oltre che faticoso, generosamente quanto me, quanto tutti voi che dovrete digerire i tratti scurrili, le qualche spregiudicatezze che, nelle libertà che si concede l’arte dell’autore-regista, ne nasce il mio esserne vittima e allora per adeguarmi al vernacolo a tratti turpiloquiante dico: me la “spacchìo”. Quindi, sì io sono la Divina Dolzedia che da nave scuola vintage, con qualche accennato e appena visibile decadimento fisico sotto le ascelle e nella tenera pancetta, rimane una nave scuola vintage ma sempre “pacchiona” bellissima assai e “fimmina”.

E sentirla così parlare non fa che confermare all’udito la sua genialità, ma anche alla vista, perché pur essendo in contatto telefonico pare di vederla gesticolare e danzare sulle sue stesse parole.

La Divina Dolzedia è l’ennesimo frutto dell’ossessione del regista per la figura della prostituta vista come “rivelatrice di vera vitalità e umanità”. Fonte di passione, sessualità, esplosione di vita, ne è venuto fuori un film liberissimo, folle, allegro ed esagerato, sincero e vitale. È stato definito dall’autore un film talmente siciliano che più siciliano di così non si può.

Perché?

“Il film di Aurelio Grimaldi, decisamente particolarissimo nel suo far “sposare” il sesso (anche se mai qui palesato, seppur molto percepito) addirittura con la cultura – spiega Guia Jelo – la voglia di evolversi con sapienza dalla popolarità che più popolare non si può fino a Dante”.

Interprete di testi di Pirandello, Verga e Martoglio Guia Jelo è stata scoperta da Turi Ferro, negli anni ha affiancato grandi nomi del cinema italiano, da Claudia Cardinale a Michele Placido e Roberto Benigni. Nel giugno 2015 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere di Merito della Repubblica, reputata di straordinario talento artistico e al tempo stesso di grande spessore umano.

 Ci accenna un po’ la trama?

“Il film racconta ventiquattro ore di vita, da sabato mattina al giorno dopo, di Dolzedia, stagionata prostituta di lunghissimo corso, che ancora riceve ‘clienti’ nella sua casa al centro di Catania, affittando la sua stanza a più giovani colleghe (come Lucy interpretata da Francesca Ferro) ma anche esercitando ancora il favoloso ‘gnicche gnacche’, gioco erotico ‘segreto’, che i clienti non possono svelare pena una maledizione infernale sulla loro testa; ma che ancora molti clienti ansiosamente richiedono e che io personalmente apprezzo molto essere e rimanere un mistero mai svelato che nel non apparire mai nella pellicola diventa ancora più simpaticamente inquietante e stuzzicante”.

Cosa più di tutti l’ha colpita?

“Di certo questo erotismo surreale, soltanto accennato e che nell’immaginario fantastico mi ricorda la bellezza misteriosa di una donna musulmana, tanto “nascosta” quanto meravigliosa”.

Dalla pescheria ai rioni popolari, passando per la via Etnea la pellicola racconta Catania sotto tanti aspetti, anche se c’è un assente: “il mare, il nostro piccolo Dio – dice la Jelo – io e il mare siamo un tutt’uno e mi è dispiaciuto rinunciarci, sono certa che con Grimaldi ci rifaremo”.

Intanto l’appuntamento con la bedda fimmina Dolzedia è stato già fissato.

Il film verrà proiettato in anteprima domenica 9 luglio ore 18.00 al Palazzo dei Congressi di Taormina durante il Taormina Film Fest, “Il Festival più prestigioso degli ultimi anni – conclude la Jelo – soprattutto per un siciliano è meraviglioso poter dire che bello ci sono anch’io!”.

Nel cast: per la prima volta sullo schermo Maria Chiara Pappalardo, Francesca Ferro, Mario Opinato, Nellina Laganà, Fabio Costanzo, Claudio Musumeci, Jacopo Cavallaro, Giovanni Alfieri, Gabriele Vitale e la partecipazione straordinaria di Tuccio Musumeci e amichevole di Simona Izzo e Lucia Sardo e di Pippo Pattavina.


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