Parte 'Gustoso Sicilian Food' | Va in America con 'Panorama' - Live Sicilia

Parte ‘Gustoso Sicilian Food’ | Va in America con ‘Panorama’

L'incontro a Sala delle Lapidi. L'intervento del direttore, Giorgio Mulè.

PALERMO- Raggruppare l’eccellenza agro-industriale siciliana in un marchio unico ed esportarla negli Stati Uniti. È il progetto ambizioso di Gustoso Sicilian Food Excellence, una rete di imprese che, in questa fase di avvio, ha già aggregato 11 aziende e da gennaio porterà il meglio dei prodotti made in Sicily sugli scaffali della grande distribuzione americana. Con una previsione di fatturato di 25 milioni di dollari in due anni e l’ambizione di estendere la vendita a Gran Bretagna e Cina. Il progetto è stato presentato stamattina in conferenza stampa a Palermo a Palazzo delle Aquile. Da tempo si parla di potenziare l’export siciliano nel mondo. Molte aziende hanno aderito alle fiere internazionali, ma spesso l’esperienza si è rivelata un fiasco. Alcune sono arrivate oltre oceano, ma in molti casi è durata poco per via dei costi elevati. Arrivare sul mercato americano è infatti solo il primo passo. Il prodotto siciliano deve essere reso visibile e disponibile sugli scaffali della grande distribuzione e questo presuppone accordi commerciali spesso troppo onerosi per le singole aziende locali. A questo si aggiunge che il prodotto va raccontato e reso familiare ai potenziali acquirenti.

Da qui l’intuizione di Gustoso di “unire le forze” e mettere in rete le aziende migliori e i prodotti di eccellenza siciliani, tra cui molti Dop e Igt. Li ha raggruppati sotto un marchio unico, facilmente riconoscibile come italiano, e attraverso un distributore con base in Florida esporrà 30 linee di prodotto presso tre giganti della grande distribuzione come Albertons, Walmart e Sam’Club. “L’idea è nata un anno fa, per approcciare il mercato americano con un unico brand”, spiega Daniele Cipollina, imprenditore palermitano e Founder di Gustoso Sicilian Food excellence. E in breve il consenso attorno all’idea si è moltiplicato. Oggi può contare sul sostegno di partner istituzionali come l’Università di Palermo e quella di Roma Tor Vergata, sul sostegno di Igea Banca e di tante agenzie di comunicazione di livello internazionale. E allo studio c’è la possibilità di estendere le linee a prodotti provenienti da tutte le regioni italiane. “Ma è un progetto che lascia fuori la politica”, ci tiene a precisare Cipollina. “Abbiamo realizzato una grande azienda, che ha tutti gli elementi per avere successo. Abbiamo gli accordi con la grande distribuzione, i trasporti, il marketing e non abbiamo legami dal punto di vista politico. Gustoso non nasce dalla finanza agevolata, ma dalla volontà dei singoli imprenditori. Le aziende coinvolte condividono la stessa idea di approccio al mercato, potendo beneficiare di economie di scala. La rete diventa quindi un valido strumento per aggregarsi e vedere migliorata la propria competitività, oltre a poter godere di soluzioni e agevolazioni per presidiare il mercato estero: dalla consulenza specifica relativa all’export alla contrattualistica commerciale, fino all’assistenza per la partecipazione a gare e internazionali”.

Gli obiettivi sono molto ambiziosi. Nel prossimo anno Gustoso concentrerà i propri sforzi sul mercato nord americano, dal 2019 si aprirà al mercato inglese e valuterà l’opportunità di sbarcare sul mercato cinese. La previsione del volume d’affari è di 25 milioni di dollari nei primi 24 mesi. Una cifra che può apparire ottimistica, ma che diventa credibile se si osservano i dati del mercato americano. Gli Stati Uniti, pur avendo una politica molto restrittiva per le importazioni, non hanno mai avuto una grande tradizione gastronomica.

E la richiesta di cibo di qualità è in costante crescita. Acquistano ogni anno 130 miliardi di euro di prodotti dall’estero. Di questi il 38% sono prodotti agricoli, il 62% “food and beverage”. L’Italia si inserisce in questo mercato con il vino, che da anni traina le esportazioni, ma anche con olio, pasta e formaggi. Le aziende siciliane coinvolte sono undici. Tutte di media grandezza, che investono molto nella qualità: Molini Riggi, Birrificio Bruno Ribadi, Made Fruit, Marullo srl, Azienda Vitivinicola Tonnino, Gustibus Alimentari, Miscela D’Oro, Asaro, Pannitteri, Valle del Dittaino, Olive di Sicilia. Tutte raggruppate attorno al marchio Gustoso, saranno commercializzati dalla Gustoso export promotion Italia. A queste 11 aziende, presto potrebbero aggiungersene altre. Il progetto, infatti, sta riscuotendo molto interesse tra gli addetti ai lavori e “nelle ultime settimane – confessa Cipollina – ho ricevuto 20 richieste di partecipazione al giorno. Questo dimostra il grande interesse. Si è capito finalmente che fare sistema può solo accrescere le opportunità, e questa è un’opportunità concreta che spero possa essere un volano commerciale e portare un beneficio concreto alle aziende”. Tra i partner di Gustoso c’è anche Frank Cascio, imprenditore italo americano, originario di Castelbuono, con un passato da manager di Michael Jackson. Nell’ultimo anno si è parlato di lui soprattutto come potenziale acquirente del Palermo calcio e successore di Maurizio Zamparini. È manager di Gustoso import promotion Usa. In sostanza, si occuperà di attrarre investimenti e avanzare idee per valorizzare e far conoscere i prodotti siciliani sul mercato americano. Esprime grande soddisfazione per un progetto che, confessa, “pensavo di realizzare da tempo e che sarà protagonista per i prossimi 20 anni. La Sicilia ha prodotti buonissimi. In America il caffè non ha lo stesso sapore, perché qui l’acqua è completamente diversa. Certi prodotti non si trovano in nessun altro posto. E poi qui c’è il senso della famiglia, ci si riunisce a tavola per mangiare. Si deve raccontare questa storia, insieme a quella dei prodotti, per fare in modo che gli americani li scelgano”.

Tra i media partner del progetto, insieme alla Rai, figura il settimanale Panorama, che nei prossimi giorni si occuperà di comunicare i valori del buon cibo italiano a New York. Il direttore, Giorgio Mulé: “La prossima settimana saremo per tre giorni al Guggenheim di New York e insieme a Gustoso proporremo a 200 influencer americani le migliori eccellenze gastronomiche italiane”. A cucinare i piatti sarà lo chef Pasquale Caliri, di “Marina del Nettuno yachting club” e ambasciatore della cucina siciliana nel mondo. Per lui la chiave per avere successo all’estero è “la credibilità. Perché la cucina italiana, all’estero è spesso ampiamente bistrattata. L’immagine che diamo è a volte quella di una cucina che di italiano ha ben poco”. Lo chef si riferisce alle contraffazioni, ai famosi prodotti “italian sounding”, ma soprattutto alla scarsa formazione di chi propone cibo italiano. “Non abbiamo la cucina più buona del mondo – spiega Caliri – però abbiamo prodotti unici al mondo e questo fa una grande differenza. L’America non ha una forte identità culinaria ed è interessata a ciò che viene da fuori sia per la formazione in cucina sia per il prodotto. Portando i prodotti di eccellenza trasmettiamo la nostra identità. Una scelta che si rivelerà vincente”. Sulla stessa linea Michela Giuffrida, componente della commissione per l’agricoltura del Parlamento Europeo. La difesa dalla contraffazione è da anni una delle sue battaglie: “Abbiamo un danno enorme. Scontiamo la presunzione di avere i migliori prodotti, e crediamo che siano conosciuti nel mondo. Spesso ci sbagliamo e commettiamo un errore grave. Anche i marchi più famosi spesso non lo sono. Il Parmisan, per esempio, in Polonia è più conosciuto del Parmigiano. L’Italia è molto più avanti rispetto all’Europa sui temi dell’obbligatorietà dell’etichettatura e della provenienza. Se riusciaremo a far capire ai consumatori l’importanza di leggere le etichette avremo una marcia in più per difendere i nostri prodotti”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI