LONDRA. Londra celebra Guttuso: l’unica galleria permanente d’arte italiana di Londra, l’eccellente “Estorick Collection”, dedica al pittore siciliano una grande mostra d’alto profilo, lunga tre mesi (“Painter of modern life” inizia oggi e finisce il 4 aprile) e larga tre sale. Eppure di richiami alla Sicilia – a parte quelli magnifici contenuti nei quadri stessi, per fortuna – non c’è traccia. Chi dice agli inglesi che esiste un intero museo dedicato al pittore, nella sua natia Bagheria? E che questo museo è un gioiello – seppur dalla gestione complicata, è stato chiuso e poi riaperto – ed avrebbe proprio bisogno di più visitatori?
L’Estorick Collection valorizza il genio siciliano di Guttuso esponendo i propri quadri, quelli della Galleria d’Arte Maggiore di Bologna (con la quale organizza la mostra), più un quadro della collezione Eni (“Pre-desertic landscape” del 1978), alcune opere provenienti da altre collezioni e cimeli che raccontano il suo rapporto con l’Inghilterra.
“Lo riteniamo un artista importante. Siamo partiti dal quadro “Death of a Hero” – spiega a LiveSicilia la direttrice Roberta Cremoncini – che fa parte della nostra collezione: il sociologo americano Eric Estorick lo acquistò negli anni ’50 e per molto tempo ci fu una fitta corrispondenza tra i due”. In una delle lettere esposte nella mostra, Estorick scrive di aver mandato a Guttuso del formaggio “Stilton” (simile al nostro gorgonzola) e gli chiede di perdonarlo se la missiva sembra troppo formale visto che è scritta sotto dettatura mentre lui navigava in battello verso Southampton.
L’ingresso ha un prezzo piccolo piccolo, appena 5 sterline, anche se si chiedono ai visitatori donazioni e supporto. In programma c’e’ anche un ricco calendario di eventi a tema, con dibattiti con docenti universitari, approfondimenti storici ed attività pratiche per capire meglio l’opera dell’artista siciliano.
Il risultato è una visibilità straordinaria per la Sicilia, un vero e proprio regalo: in un lungo articolo pubblicato questo lunedí, il quotidiano The Guardian racconta la mostra definendo Guttuso “sorprendente”. A firmare l’articolo e’ il critico d’arte Jonathan Jones che racconta il background comunista nella Roma dell’epoca, sottolinea le caricature presenti nei quadri, definisce l’artista “il pittore comunista che amava Marilyn Monroe” ed aggiunge collegamenti con il cinema neorealista di Rossellini e Visconti.
“I colori sono cosí intensi – aggiunge Laura Gascoigne, visual artist writer londinese presente all’inaugurazione come molti intellettuali – sono diversi da tutti quelli che ho visto finora. Se devo trovare un aggettivo per definire l’arte di Guttuso, scelgo “edgy” (teso, provocatorio)”.
“Guttuso sta vivendo un momento di grande attenzione in Europa – spiega a LiveSicilia Franco Calarota, fondatore della Galleria D’Arte Maggiore di Bologna, decano dell’arte italiana nel mondo – ed ha influenzato anche molti artisti stranieri, soprattutto tedeschi”.
A completare l’esposizione, anche i disegni dell’artista inglese Peter de Francia, amico di Guttuso, durante il periodo del dopoguerra. “Il più europeo degli artisti britannici” condivise con il pittore siciliano anche lo stesso studio quando entrambi vivevano a Roma. A dirla tutta, sono i suoi disegni ad impressionare maggiormente il giornalista freelance John Evans: “mi ha colpito la brillantezza dei colori presenti nei bel quadri di Guttuso – dice il critico inglese, anticipando il proprio articolo.
In tutto questo, all’inaugurazione della mostra non c’era nulla del Museo Guttuso e del Comune di Bagheria: non un rappresentante, non un messaggio, neanche un volantino. Il sindaco del comune siciliano Patrizio Cinque dice di non aver potuto partecipare all’evento e risponde a LiveSicilia spiegando che “ha in programma di venire a vedere la mostra” e che l’assessore alla Cultura Rosanna Balistreri manderà il materiale “nel più breve tempo possibile”. In una nota, spiega che “ha espresso il suo compiacimento per lo spazio che la capitale Londinese ha offerto al nostro grande concittadino”: la pittura di Guttuso – continua Cinque – rappresenta la nostra terra, rappresenta la nostra storia in maniera libera da ogni sfumatura retorica. Guttuso ha saputo rappresentare il volto mutevole della nostra società, ma anche, nella sua ricca tavolozza di colori, la vitalità della gente del sud, della gente di Bagheria. Mi auguro che il pubblico inglese che visiterà la mostra sia preso dalla curiosità di visitare anche la nostra terra e che esplorando l’arte di Guttuso si lascino incuriosire dal nostro mare, dal sole, dalla storia della Città delle ville”.
Neanche il figlio dell’artista, Fabio Carapezza Guttuso, non ha potuto essere presente all’evento. L’unico bagherese presente all’inaugurazione è la socialmedia manager Antonella Sciortino, da anni nella capitale inglese: “La cultura attrae investimenti e qui lo sanno bene, sono lungimiranti. Questo è un posto vivace, c’è piu’ consapevolezza”.