Haber al “Nuovo Montevergini” | per “Sotto un velo di sabbia”

Scenario Mediterraneo, il progetto interegionale ideato da Sandro Tranchina e da Ivan Tagliavia per il Circuito Teatrale Regionale Siciliano, in collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Regione siciliana, e che coinvolge i teatri di sei città dell’isola proponendo tre spettacoli inediti tratti dal libro “Il sogno e l’approdo. Racconti di stranieri in Sicilia”, edito da Sellerio, alza il sipario con la prova aperta dello spettacolo “Sotto un velo di sabbia” tratto dai racconti Il mare è piccolo ma Dio è grande di Giosuè Calaciura e Questo è un uomo di Davide Camarrone. In scena Alessandro Haber e Caterina Deregibus. L’appuntamento è per martedì 31 marzo, ore 21, presso il Teatro Nuovo Montevergini di Palermo.
Cento inviti saranno messi in distribuzione gratuitamente presso il Nuovo Montevergini dalle ore 16  di martedì 31.
Lo spettacolo racconta due storie che insieme compongono metaforicamente un unico viaggio di andata e ritorno, lungo quella rotta tra l’Africa e l’Europa in cui ogni giorno migliaia di disperatisi avventurano: non sappiamo veramente quanti ne muoiano senza approdare sulle nostre coste, meno ancora sappiamo di quelli che invece arrivano per poi venire rispediti indietro.
Sotto un velo di sabbia debutterà il 2 aprile al Cineteatro Politeama di Caltagirone e sarà replicato a Comiso (3 aprile), Biancavilla (23 aprile), Modica (24 aprile), Villafrati (30 aprile), Racalmuto (14 maggio). Lo spettacolo è prodotto dal Nuovo Teatro srl.
A fine rappresentazione alcuni dei protagonisti degli spettacoli in cartellone per “Scenario Mediterraneo”, che prenderà il via mercoledì 1 aprile e si concluderà il 16 maggio, si sposteranno all’Atelier per dare vita ad una grande festa in musica.
Sul palco dell’Atelier si avvicenderanno: Alessandro Haber, Mirella Mastronardi, Barbara Tabita e Filippo Luna e gli Akkura, che eseguiranno dei brani originali composti da Mario Incudine per “Scenario Mediterraneo.
Alessandro Haber canterà una canzone che porta lo stesso titolo dello spettacolo che interpreta “Sotto un velo di sabbia”, un’orazione che incarna i sogni e le speranze degli emigrati.