"Ho visto tantissimi morti" | Una vittima di stenti sulla nave - Live Sicilia

“Ho visto tantissimi morti” | Una vittima di stenti sulla nave

Chi racconta di avere visto i suoi compagni annegare. Chi si arrangia. E le notizie continuano a essere pessime.

Le storie della tragedia
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PALERMO- “Siamo partiti in 190 dalle coste della Libia. Eravamo a bordo di due gommoni. Un centinaio sono finiti in mare. Alcuni sono stati salvati dalle navi della marina. Ma di molti non abbiamo saputo più nulla”. Lo racconta Maxwell Yeboah che è originario del Ghana. E’ uno degli oltre 200 profughi arrivati ieri con la nave della marina militare Etna a Palermo e ospitati nella parrocchia di San Giovanni Maria Vianney nel quartiere Falsomiele, trasformata in poche ore in un centro d’accoglienza per i migranti.

I migranti hanno trovato un letto tra i saloni parrocchiali e la chiesa e sono assistiti da volontari e preti. “Ieri hanno voluto pregare tutti insieme – dice Marianna Greco, studentessa di Teologia che fa volontariato da dieci anni nella chiesa di San Giovanni di padre Sergio Mattaliano, direttore della Caritas di Palermo – E’ stato un momento molto intenso dove non c’erano più barriere religiose, culturali e sociale. Abbiamo pregato e ballato. Si è creato una bella atmosfera come una grande famiglia”. Ancora non è stato precisato il numero dei dispersi dell’ultima tragedia nel mare di Sicilia. Non è ancora confermato se a naufragare sia stato uno o due gommoni. Nella chiesa di Falsomiele c’è uno dei profughi che ha perso il fratello. C’è chi ha dovuto dare allo scafista oltre che i soldi anche il telefonino”. “Me lo ha chiesto chi guidava la nave – racconta George Entwy anche lui Ghanese – Non me lo ha più dato. Sono fuggito dalla Libia senza più nulla perché l’unica cosa che voglio salvare è la mia vita. Mi è rimasta la mia vita”.

Un cadavere sul cargo
Sono 536 (e non 356) i migranti, tra cui donne e minori, tratti in salvo nel tardo pomeriggio di ieri al largo delle coste libiche da una petroliera battente bandiera del Kuwait che sta facendo rotta su Augusta. Lo ha reso noto la Guardia Costiera italiana, che ha coordinato le operazioni di soccorso. A bordo del cargo anche il cadavere di un profugo siriano morto durante la traversata. I migranti, sopratutto siriani e somali, navigavano a bordo di un’imbarcazione in legno di circa 25 metri. La richiesta di soccorso è giunta alla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma da un telefono satellitare, attraverso il quale è stato possibile localizzare la posizione dei migranti, alcuni dei quali provati dal lungo viaggio. Sul punto è stata dirottata la nave cisterna Al Salmi lunga circa 320 metri. Attualmente la petroliera è in navigazione verso Augusta, in Sicilia, dove giungerà in rada nel tardo pomeriggio di oggi.

(Fonte ANSA)


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