Hotel, bar, cantieri e fast food: il pizzo a tappeto del clan di Brancaccio - Live Sicilia

Hotel, bar, cantieri e fast food: il pizzo a tappeto del clan di Brancaccio

Le estorsioni pagate agli uomini del boss Giuseppe Arduino
PALERMO
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PALERMO – Tanti esercizi di autodemolizioni, hotel, pasticcerie e fast food della zona di via Messina Marine, corso dei Mille e viale Regione Siciliana pagavano il pizzo, anche in natura, con le cassate regalate agli uomini di Giuseppe Arduino, esponente di spicco della mafia di Brancaccio, uscito dal carcere, che si era rimesso a girare in lungo e in largo con uno scooter che non avrebbe potuto guidare perché senza patente, perché sottoposto alla sorveglianza speciale.

È quanto emerge dalle indagini condotte dalla polizia di Palermo, che hanno portato al blitz dei quartieri Brancaccio e Sperone. Arduino imponeva il pizzo, controllava chi stava eseguendo lavori di ristrutturazione, chi doveva fermare i cantieri perché non si metteva in regola. Un controllo del territorio costante e continuo. In un bar dove si stavano eseguendo lavori di ristrutturazione, lo scorso 12 luglio, il boss si rivolse a un operaio e gli disse di interrompere i lavori e andare via. Poco dopo l’operaio chiamò al telefono qualcuno che arrivò a bordo di un furgone. Il dipendente prese alcuni attrezzi chiuse la saracinesca salì sul mezzo e andò via.

I familiari del boss Giuseppe Arduino erano consapevoli che il familiare rischiava di essere di nuovo arrestato. Dentro un’auto, in via Messina Marine, alcune donne della famiglia parlavano tra loro e non nascondevano le preoccupazioni che derivavano dalla consapevolezza che Arduino potesse di nuovo finire in carcere.

C’è chi non dormiva la notte temendo l’arrivo di polizia o carabinieri. Arduino era stato condannato a 10 anni di carcere, con sentenza diventata irrevocabile, nel 2018. Il 15 gennaio 2021 era stato scarcerato dall’istituto di pena di Cosenza in concessione della liberazione anticipata e sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni. A novembre del 2022 è stato denunciato per violazioni delle prescrizioni, poiché senza patente guidava uno scooter. Altra denuncia nell’ottobre del 2023 per aver violato gli obblighi della sorveglianza speciale.

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