Humanitas: "Siamo pronti |a fare causa alla Regione" - Live Sicilia

Humanitas: “Siamo pronti |a fare causa alla Regione”

La direzione della clinica invia una lettera al governatore e all'assessore alla Salute: "La delibera che avete revocato era esecutiva e vincolante. In fumo un investimento da cento milioni. Ci tuteleremo in ogni modo".

PALERMO – Alla fine, la società ha rotto il silenzio. E lo ha fatto nella maniera più diretta e incisiva. Attraverso una lettera, inviata al presidente Crocetta e all’assessore Borsellino. Una nota nella quale Humanitas esprime il proprio rammarico e rimprovera il governo: “Quella delibera che avete revocato era esecutiva. A rischio un investimento da cento milioni”.

Il silenzio è rotto, quindi. E la clinica, al centro di una furiosa polemica politico-amministrativa ha deciso di dire la sua. Dopo aver assistito alle accuse e ai ripensamenti. Alle decisioni e ai passi indietro del governo.

“Desideriamo esprimerVi – scrive la direzione della società rivolgendosi a Crocetta e Borsellino – il più profondo rammarico nell’aver appreso una decisione che sarebbe stata assunta dalla Regione, relativa alla revoca della Delibera n.238 del 02/07/2013. Fermo restando che tale presunta decisione non ci è ancora stata comunicata, ci preme sottolineare le conseguenze che tale atto comporterebbe: il blocco di un investimento di oltre 100 milioni di euro di fondi privati a totale beneficio della Sanità siciliana”.

Eccolo il “danno”. Cento milioni di investimento, al quale la Regione aveva dato il proprio via libera. Salvo poi ripensarci. “Offrendo un servizio pubblico a tutti gli effetti, – prosegue la Humanitas – il nuovo centro oncologico di Catania avrebbe dato una risposta importante alla domanda di salute dei pazienti del territorio. Solo nell’ultimo anno sono stati migliaia i siciliani costretti ad andare fuori Regione per farsi curare in strutture di elevata qualità scientifica e sanitaria: per la Sicilia, un costo di oltre 196 milioni di euro, cui si aggiungono le spese sostenute e il disagio delle famiglie per lunghi viaggi e spostamenti”.

“Proprio per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini costretti ad emigrare – prosegue la lettera – fin dal 2011 Humanitas ha presentato e condiviso con la Regione una proposta di investimento per realizzare un nuovo Centro oncologico in linea con le migliori esperienze internazionali, in grado anche di offrire una formazione specialistica medica post laurea. Garantendo inoltre, ancora una volta a vantaggio dei cittadini siciliani e della stessa regione, la creazione di nuovi posti di lavoro sul territorio”.

La storia, insomma, raccontano i vertici della società, affonda nel 2011. Quando il governo Lombardo, come ha raccontato a Livesicilia l’ex assessore Massimo Russo, si era seduto a discutere con gli amministratori della società sulle opportunità offerte da quell’investimento. Un’interlocuzione che non portò, nella scorsa legislatura, a nessun atto concreto.

Atti che invece sono stati sottoscritti nei mesi scorsi. E Humanitas, nella sua lettera, smentisce in maniera clamorosa le rassicurazioni offerte dal presidente Crocetta e dall’assessore Borsellino non solo attraverso i comunicati stampa, ma anche in luoghi istituzionali come la commissione Salute all’Ars. Già, quella delibera, e quell’accordo, secondo la società erano “esecutivi” e “vincolanti”, al contrario di quanto assicurato dal governatore.

“Dopo aver ottenuto le autorizzazioni ed i pareri di Legge degli Enti competenti – compresa la Delibera dello scorso luglio già esecutiva ed impegnativa per le parti, cui ha fatto seguito la sottoscrizione di un accordo con la Regione – Humanitas ha messo in campo risorse private per offrire un servizio pubblico integrato con le realtà sanitarie del territorio, in un momento in cui poche realtà imprenditoriali sono disposte ad investire con fondi propri nel nostro Paese. Non abbiamo chiesto finanziamenti pubblici, ma solo la possibilità che i cittadini accedano al servizio attraverso il Sistema Sanitario Nazionale”.

E proprio in commissione Sanità alcuni deputati avevano sollevato il dubbio che la Regione potesse andare incontro a contenziosi giudiziari. Con tanto di strascichi dal punto di vista del danno all’erario. E dal comunicato della Humanitas, adesso, il rischio di un danno milionario, appare molto concreto.

“Ora, a fronte dell’eventuale revoca della Delibera – in relazione alla quale ci riserviamo ogni forma di tutela – che costringerebbe Humanitas a sospendere il cantiere, – si legge infatti nella nota – ci chiediamo se esista ancora, da parte delle Regione, l’interesse per portare avanti un progetto ed un investimento di grande valore e portata, sociale ed economica, per l’intera Sicilia. Humanitas crede fermamente in un’iniziativa di alto valore sanitario e scientifico, forte dell’esperienza già realizzata in Lombardia, a Rozzano: l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, oggi uno dei più importanti policlinici europei, centro di ricerca internazionale e polo di insegnamento universitario. Ogni giorno vi si rivolgono più di 6 mila persone provenienti da tutta Italia, compresa la Sicilia per oltre 1.000 ricoveri e 20 mila esami e visite ogni anno.

“Un’esperienza di successo – afferma Humanitas nella lettera – che avremmo voluto ripetere in Sicilia”. Presente in questa regione dal 2002, Humanitas ha già investito 35 milioni di euro, rendendo il Centro Catanese di Oncologia un punto di riferimento regionale per la prevenzione e la cura dei tumori. “Il nuovo Centro rafforzerebbe ulteriormente l’impegno di Humanitas sul territorio, creando anche un polo di ricerca preclinica e traslazionale per la cura del cancro. Speriamo ci siano le condizioni per poterlo realizzare – conclude Humanitas nella lettera -, nell’interesse dell’intera Sicilia”.


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