I Carcagnusi alla sbarra |Aperta l’udienza preliminare - Live Sicilia

I Carcagnusi alla sbarra |Aperta l’udienza preliminare

Sono stati ammessi al rito abbreviato dal Gup Recupido tre degli imputati. Il pm Rocco Liguori ha depositato i verbali del pentito Davide Seminara che riguardano esclusivamente la posizione del capomafia Nuccio Mazzei.

Operazione Enigma
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CATANIA – Sono solo tre gli imputati ammessi al rito abbreviato, sugli oltre 30 coinvolti nell’operazione antimafia Enigma che lo scorso giugno smantellò un gruppo legato al clan Mazzei dedito alle estorsioni e alle “riscossione” crediti nella zona di Misterbianco. Finiti nel mirino della Polizia anche alcuni imprenditori che avrebbero “ingaggiato” i “Carcagnusi” per ottenere il saldo di alcuni debiti. A dare avvio alla delicata indagine fu un block notes trovato dalla Squadra Mobile a casa di Costantino Grasso, dove erano appuntate entrate e uscite delle estorsioni. Un vero e proprio libro mastro del pizzo.

Una lunga udienza quella che si è svolta nell’aula Serafino Famà davanti al Gup Recupido: collegato in video conferenza, il capomafia Sebastiano Nuccio Mazzei, detenuto in regime di 41 bis. In ordine alla sua posizione il pm Rocco Liguori ha depositato un verbale del pentito (ex Santapaoliano del gruppo dei Nizza) Davide Seminara che indica “come capo dei Carcagnusi Nuccio Mazzei, figlio di Santo”. Il Giudice ha respinto inoltre la richiesta di costituzione di parte civile dell’Associazione Caponnetto di Roma, ritenuta inammissibile da tutti i difensori, per una mancanza di “specificità territoriale sull’operatività” dell’organismo a Catania e nella provincia. Oltre questo poi c’erano dei vizi formali, che secondo molti legali inficiavano l’ammissibilità come parte civile.

La maggior parte degli imputati, attraverso i propri difensori, hanno chiesto di poter essere ammessi a un giudizio abbreviato condizionato però all’audizione di diverse parti offese, vittime di estorsione, e in alcuni casi casi all’esame dei collaboratori di giustizia Giuseppe e Antonio Scollo (fratelli). Richieste a cui si è opposto il pm in quanto obbligherebbero a una lunga fase istruttoria che non è “compatibile” con “l’economicità del rito alternativo che già prevede uno sconto di un terzo della pena prevista”. Il Gup Recupido ha rigettato tutte le richieste di giudizio abbreviato condizionato, accogliendo di fatto l’opposizione del sostituto procuratore Liguori. Il Gup si è riservato di decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio degli imputati avanzata dal pm, i cui difensori hanno risposto con una richiesta di “sentenza di non luogo a procedere”.

Intanto sono state fissate le date per gli imputati che hanno chiesto il patteggiamento, alcuni dei quali già accolti dal pm. Solo due posizioni devono essere ancora definite tra il difensore e l’accusa. Su questo il Gup ha rinviato al 29 settembre. Invece il 24 novembre si procederà alle discussioni di tutte le parti per i tre imputati ammessi al processo abbreviato: Emanuele Pavone, Alberto Malerba e Antonino Giuffrida.

I nomi degli imputati: Guido Acciarito, Giuseppe Avellino, Gaetano Bellia, Alfio Cavallaro, Paolo Cosentino, Salvatore Cosentino, Andrea Diego Cutuli, Giuseppe D’Agostino, Giuseppe D’Agostino, Carmelo Di Mauro, Concetto Ganci, Costantino Grasso, Domenico Antonino Grasso, Alfio Grazioso, Alessandro Malerba, Roberto Malerba, Sebastiano Mazzei, Giovanni Miuccio, Giovanni Papa, Francesco Renda, Giuseppe Chinnici, Antonino D’Amico, Daniele Di Mauro, Antonino Giuffrida, Mario Salvatore Giuffrida, Serafino Panassidi, Pavone Emanuele, Mirko Antonino Santanocito, Gaetano Sciacca, Francesco Terranova.

 


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