I catanesi "corteggiano" la Lorenzin |Civici e popolari, i nomi in corsa - Live Sicilia

I catanesi “corteggiano” la Lorenzin |Civici e popolari, i nomi in corsa

Ecco chi potrebbe scommettere sul progetto della ministra.

CATANIA – Un “fiore petaloso” per Civica popolare. Il simbolo c’è, la madrina pure – ed è la ministra della Salute Beatrice Lorenzin. Da definire invece gli interpreti catanesi del cartello centrista che andrà in coalizione con Pd, socialisti ed Emma Bonino alle Politiche del 4 marzo. La parola d’ordine è raccogliere l’eredità governativa dei gabinetti Renzi e Gentiloni e trasformarla in voti e seggi. Un’impresa carica d’incognite, stando agli ultimi sondaggi del Corriere che danno la “peonia gialla” soltanto all’1,8%. Complice un Rosatellum ancora da esplorare in tutte le sue pieghe e una quota di sbarramento che tra Camera e Senato (3%) rischia di mortificare ogni alchimia a tavolino. Ed è proprio quell’asticella a non far dormire sonni tranquilli ai popolari. Perché almeno in Sicilia c’è un dato ancora tutto da smaltire, quel 4,18% delle Regionali di novembre che ha tenuto fuori dai giochi gli uomini di Angelino Alfano e Pierferdinando Casini.

Partiamo dunque da Area Popolare, l’azionista di maggioranza del cartello “petaloso”. Giuseppe Castiglione, sottosegretario all’Agricoltura nei governi Letta, Renzi e Gentiloni, è della partita per una possibile candidatura in zona se non sicura, almeno preminente e da spendere alle falde dell’Etna. Raggiunto da LiveSicilia tuttavia non si sbilancia: “Il quadro è ancora tutto da definire, meglio aggiornarsi la prossima settimana”. La sensazione è però che la coperta sia al momento fin troppo corta anche per lui, con le proiezioni che restringono il numero dei collegi uninominali blindati per il centrosinistra dai sei a otto su tutto il territorio nazionale. Intanto, Castiglione fa quadrato sul progetto della Lorenzin: “Crediamo nella necessità di dar seguito all’esperienza governativa di questi cinque anni, la stessa che con serietà e compostezza ci ha portato fuori dalla Crisi”, ha detto. Tra gli ex Ncd, non è da escludere l’impegno diretto (se richiesto e tutto da definire), di Nino D’Asero, l’ex parlamentare Ars che per questioni private aveva già rinunciato alla corsa regionale.

Ancora più stringente il puzzle delle candidature in zona Democrazia solidale, movimento politico guidato da Lorenzo Dellai e ispirato da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Il nome del vicesindaco di Catania Marco Consoli sta rimbalzando con insistenza dentro e fuori il Palazzo in vista di un possibile salto romano. Ipotesi che tuttavia è lui stesso a confermare al nostro giornale: “Sì, ci stiamo lavorando”. Come e dove, tuttavia, è un rebus assai complicato da risolvere. Se c’è chi lo dà quale capolista in uno dei due plurinominali catanesi per i Civici popolari; non c’è da escludere un altro algoritmo: quello cioè di una sua discesa in campo con il Pd alla spalle di Valeria Sudano, in forza di un diritto di tribuna che Renzi dovrebbe concedere all’ala centrista della coalizione.

Sì, perché c’è un profilo che sta filtrando in queste ore dalle cabine di regia dei partiti alleati al Pd e passa da una constatazione aritmetica: il mancato raggiungimento del quorum andrebbe a tutto vantaggio in termini di seggi al partito di Renzi, che vedrebbe ridistribuite a proprio favore quelle percentuali rimaste sotto lo sbarramento. Un dato numerico da tenere in considerazione sin dalla compilazione delle liste e da compensare preventivamente con alcuni accasamenti pilotati. Sarà anche per questo motivo lo stesso Marco Consoli mette le mani avanti: “Attenti, fino alla fine ogni scenario può essere messo in discussione”.

“Assistiamo a un momento di grande confusione”, è il punto di vista del casiniano Marco Forzese.  A lui gli oltre 7.500 voti – causa debacle di Alternativa popolare – non sono bastati per entrare all’Ars. Ma quel tesoretto ha un peso e va ricollocato quanto prima sul mercato elettorale. “Quarta gamba o Lorenzin? Nessuno mi ha finora contattato per una candidatura”, ci ha fatto sapere. Difficile pensare a una discesa in campo alle Politiche. Secondo i rumores, infatti, starebbe cucendo e ricucendo la tela in favore della candidatura in zona centro di uno dei rampolli della sanità privata catanese. Il nome tuttavia è top secret. A LiveSicilia, invece, rivela Forzese dell’altro: “Martedì sarò a Roma da Pierferdinando Casini e con lui discuteremo il da farsi”. A risentirci, dunque.


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