I Forconi candidano Rossella Accardo:| "Non voglio poltrone ma riscatto" - Live Sicilia

I Forconi candidano Rossella Accardo:| “Non voglio poltrone ma riscatto”

PALERMO 2012
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“Stiamo facendo la rivoluzione”. Anzi no, Rossella Accardo preferisce parlare di ri-evoluzione. Da sempre a fianco dei Forconi, adesso ha accettato la proposta di candidarsi a sindaco di Palermo con il movimento degli agricoltori.

“Il mio percorso con i Forconi inizia il 20 settembre 2011, quando sono scesi in piazza per chiedere le dimissioni dell’attuale governo regionale e l’attuazione dello Statuto Siciliano e ho condiviso con loro il manifesto – racconta la Accardo – noi vogliamo essere indipendenti dal malgoverno, dalla collusione,dal clientelismo, dal signoraggio bancario. Vogliamo far capire ai siciliani che oltre al sistema clientelare c’è una terza via, la dignità, senza aver bisogno di chiedere favori nelle segreterie politiche”.

A sostenere Rossella Accardo nella tornata elettorale, una lista civica ancora in fase di elaborazione. “La lista del Movimento dei Forconi sarà composta dal 50% donne e 50% uomini – continua – vogliamo una società equa e dove le pari opportunità siano rispettate. Al momento abbiamo un sistema maschilista che ha dimostrato di essere fallimentare. Un sistema in cui siamo numeri, che ci chiede doveri e non appaga i nostro diritti, primo fra tutti il lavoro. Ecco, allora bisogna far capire che noi non siamo numeri ma persone”.

Rossella Accardo scende in campo contro la casta, contro chi fa la vecchia politica per cambiare la cultura siciliana e con la sua candidatura propone un’alternativa per scrivere una nuova pagina di storia siciliana. “Noi siamo diversi, la Sicilia deve essere diversa – dice la Accardo – siamo persone comuni, gente normale che ha a cuore questa città. Non vogliamo sederci su quelle poltrone per lo stipendio ma per lavorare sui problemi di questa città. Io voglio essere determinata per cambiare il sistema. Questa è l’unica vendetta della siciliana del terzo millennio”.

Il programma elettorale del Movimento dei Forconi verte sull’autosostenibilità territoriale. Frutto del contributo di tanti, punta al cambiamento radicale . “Intanto chiediamo di dar forza alle circoscrizioni con la rifiscalizzazione delle tasse, ovvero far sì che i cittadini, prima di pagare le tasse al sistema centrale, paghino direttamente alla gestione del quartiere beneficiando dei servizi che il quartiere offre. Le circoscrizioni diventano così oasi sostenibili. Poi, l’abbattimento dei costi della politica al 70%. Vi dico subito che io non voglio un centesimo. Reinvestirò la mia indennità per la città. Vogliamo riportare la politica come servizio e non più come mestiere. Il politico deve stare a disposizione del cittadino e condividerne oneri e onori. Immaginiamo il nostro centro storico come un museo vivente. Per questo proponiamo la pedonalizzazione totale e consentire l’accesso solo a taxi, carrozze, autobus e biciclette. Svuoteremo gli edifici del centro che non vengono utilizzati per adibirli a parcheggi multipiano. Ridisegneremo l’assetto delle sedi stradali per inserire la viabilità sotterranea. E poi, vogliamo ricreare le vie degli artigiani”.

La logica su cui si basa il programma elettorale di Rossella Accardo è vedere le circoscrizioni come piccoli paesi autonomi, con un presidente di circoscrizione che sia il sindaco di un piccolo territorio. “All’interno del quartiere-circoscrizione ci sarà tutto, il pronto soccorso, il teatro, la biblioteca e tanti altri servizi che la città offre ai suoi cittadini. Noi diciamo basta alla logica dei quartieri popolari. Perché via Libertà deve essere diversa dal quartiere Zen? All’interno dei quartieri vogliamo dei bus navetta a disposizione degli abitanti. Un modo per razionalizzare i percorsi dei servizi pubblici”.

Rossella Accardo, che da circa un mese presidia piazza Indipendenza insieme ai precari della formazione chiedendo le dimissioni di Lombardo, dalla prossima settimana inizierà la sua visita nelle scuole della città per parlare con le mamme dei bambini. “Io ho sempre fatto politica ogni giorno come servizio da libero cittadino. Entro il 2012 dobbiamo cambiare questa realtà. La Sicilia si deve intascare il riscatto mondiale. A me non interessa la poltrona, io sto mantenendo l’impegno che ho preso con i miei figli, che da piccolini portavo con me nelle proteste in piazza. Se non dovessimo vincere queste elezioni? Non ci voglio nemmeno pensare e noi non abbiamo preso in considerazione questa ipotesi. Ma certamente non avremo più futuro. Se perdiamo noi perdono tutti i palermitani. Una cosa è certa. Noi andremo comunque avanti con le nostre lotte”.


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