I giovani del Pd di Palermo: | "Noi siamo con Nelli" - Live Sicilia

I giovani del Pd di Palermo: | “Noi siamo con Nelli”

Lunga nota di sostegno all'assessore alla Formazione professionale.

Piano giovani, le reazioni
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PALERMO – La federazione Provinciale di Palermo dei Giovani Democratici a pochi mesi dall’uscita delle prime misure del Piano Giovani, ed a seguito dell’imbarazzante opinione pubblica che gli si è creata intorno, rompe il silenzio “e senza mezze misure – si legge in una nota – esce dall’imbarazzo affiancando le battaglie dell’assessore Scilabra”. “La linea che abbiamo intrapreso la portiamo avanti da anni – spiega il Segretario Marco Guerriero – I motivi e le speranze che hanno coinvolto l’intero esecutivo, i segretari di circolo, gli iscritti e i simpatizzanti del movimento politico giovanile e le associazioni che con noi hanno collaborato e che rappresentiamo con orgoglio, ci hanno dato la forza per promuovere i bandi con iniziative pubbliche, a costo zero, nella quasi totalità della provincia di Palermo insieme a tanti amministratori locali, sindaci e curiosi. Quello che sta facendo l’Assessorato di governo di Nelli Scilabra, oggi è attaccato al palo dell’inquisizione da tutta quella parte della Sicilia che avrebbe preferito continuare ad ingrassarsi a discapito di questa generazione e di quella precedente. Per questo abbiamo chiesto fiducia e pazienza, spiegando che l’intenzione è quella di dare un’opportunità di rimanere in Sicilia a tutti. Dove sino a ieri o conoscevi qualcuno o non eri nessuno”.

“Bastava avere un amico o un parente all’interno della Regione – dice il responsabile Organizzazione Nino Musca – e si aveva la possibilità di far viaggiare il curriculum vitae anche vuoto tramite il padrino di turno ed aspettare che qualcuno del sistema ti avrebbe chiamato. Quale centro per l’impiego? Quale patto di servizio? Quale disponibilità al lavoro? Queste cose al massimo venivano dopo, a giochi fatti. Ed il lavoro era merce da comprare con il voto e con la vita. Oggi a questa generazione va insegnata un’educazione diversa, e velocemente aggiungo. Perché se è vero che non possiamo più aspettare è anche vero che il bisogno sta portando facilmente ad azioni poco intelligenti, menefreghiste da un lato ed egoiste dall’altro, e siamo preoccupati che questo attivi meccanismi para mafiosi che, purtroppo, sono presenti nel patrimonio genetico di questa terra”.

“Ci aspettavamo lamentele per migliorare il criterio dimostratosi inefficace – sostiene Giuliana Milone, responsabile Rapporti con le altre realtà giovanili – nonostante lo avessimo pensato come pulito e trasparente. Ed invece con non poche strumentalizzazioni politiche, la voce ha gridato a Nelli di andarsene. Proprio come fece la Francia benestante, ricca, conservatrice e garantista qualche secolo fa con Giovanna D’Arco. La storia si ripete sempre, ma stavolta non servono eroi”.

“Non ci hanno stupito le manifestazioni di sdegno – sostiene Giuseppe Bonanno, il tesoriere dell’organizzazione – perché non conosciamo Rivoluzione che passi attraverso il piacere di chi deve andarsene: questi cambiamenti hanno bisogno di tempo e noi tempo ne abbiamo pochissimo. Come non ci meraviglia la manifestazione di fronte l’assessorato dei post fascisti che sino a qualche tempo fa, riuscivano sempre, e nel silenzio della stampa e dell’opinione pubblica, ad avere proprio quello che non hanno più. Già non ci meraviglia, perché in questa merda di Regione una misura come il piano giovani, sino a quando non arrivavamo noi, se la dividevano in silenzio dentro qualche stanza, con qualche deputato e con lo sta bene di qualche funzionario e qualche dirigente, magari oggi anche in galera, per i propri amici e parentuzzi”.

“Qualcuno – si chiede Angelo Gargano, responsabile dell’area madonita –  si ricorda del progetto ‘In.La Sicilia’? In pochi lo hanno conosciuto anche se aveva molte cose in comune con alcune misure del piano giovani. Eppure, allora, pochissima informazione, pochi ‘esperti’ al servizio dei giovani. Se ne doveva parlare poco, e chi aveva il dovere e la possibilità di farlo non lo ha fatto, chissà perchè. La cifra della portata rivoluzionaria del piano giovani è anche questa, i giovani non devono dire grazie a nessuno, non devono essere amici degli amici. Oggi tutti sanno cos’è, e malgrado il caos, siamo stati messi tutti sulla stessa linea di partenza”.

“E non biasimiamo neanche quei legali – dice Andrea Zarbo, segretario del Circolo di Palermo – che, di questi tempi, pur di fare qualche migliaio di euro, da un lato millantano la possibilità che possa esistere un risarcimento di tipo economico derivante dall’annullamento della procedura, dall’altro sposa ed incoraggia la tesi di chi si era legittimamente affidato alle regole, ed aveva avuto la possibilità di incrociarsi al primo o al secondo click, sostenendo la possibilità di richiedere che la lista individuata rimanesse valida. Non ci sembra coerente, ma non ci scandalizziamo”.

“Noi abbiamo chiaro contro chi e cosa stiamo combattendo – dicono in coro i giovani democratici -. Ricordiamo bene la Sicilia di Totò Cuffaro, dei colletti bianchi, della Mafia è Bianca, di Villa Santa Teresa, delle cave, delle discariche, dei cannoli, delle sagre sfarzose, dei sub appalti, dei risarcimenti milionari alle ditte che vincevano gare che poi venivano annullate, delle assunzioni tramite società interinali per bypassare i concorsi pubblici, delle lauree comprate. Ci ricordiamo bene il lavoro che la Sicilia dava alla Mafia e che poi arrivava ai siciliani sotto forma di elemosina di cortesia. Sappiamo bene di chi sono le responsabilità del nostro presente. Ecco perché quest’estate non ci siamo fermati, per preparare il futuro prossimo. E siamo fiduciosi – proseguono -, perché al momento è l’alternativa più pulita degli ultimi 200 anni di Storia di Sicilia. Ed è anche quella più debole, quella più fragile. Perché non garantisce niente a nessuno nella terra in cui vivono soggetti che chiedono il permesso anche per respirare. Noi vogliamo che questa generazione alzi la testa e si vada a coricare con la coscienza pulita. Per questo siamo dalla parte del Piano Giovani. Costi quel che costi. Per questo siamo con Nelli”.

 


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