PALERMO Duemilacinquecento euro. La prima proposta di legge che il Movimento a 5 Stelle porterà all’Ars, chiederà all’Assemblea di ridurre i propri stipendi a 2500 euro netti. Loro, intanto, i grillini, rinunceranno ad alcuni privilegi, mentre restituiranno con degli assegni una parte dell’indennità alla Regione.
Il “boom” che ha portato il movimento di Beppe Grillo a divenire il partito più votato in Sicilia, non se lo aspettavano neanche loro: “Sapevamo che avremo fatto buona figura, ma non ci aspettavamo questo risultato. La gente ci ascolta, non è soltanto un voto di protesta” afferma Salvatore Siragusa, tecnico informatico e, da ieri, deputato all’Ars.
E di giornalisti e operatori pronti a scrivere e a filmare ce ne sono tanti al Palab di Palermo, all’indomani dell’incoronazione a presidente della Regione di Rosario Crocetta. “Non avevamo mai visto così tanti giornalisti” dice Antonio Venturino, un altro dei nuovi 15 membri dell’Ars delle fila dei grillini: “Oggi improvvisamente ci fanno delle domande – ha detto Venturino – e vogliono risposte precise come se il santone Grillo ci avesse trasformato tutti in messia. Noi dobbiamo andare là dentro, confrontarci con altre persone e capire esattamente come poter fare, non ci saremo soltanto noi”.
E non disprezzano il modus operandi annunciato ieri dal neo presidente della Regione: “Crocretta parla di un’alleanza volta per volta su temi e progetti Noi siamo convinti che si può portare avanti un governo del genere ma devono avere la grande capacità di sedurci con le loro proposte, altrimenti non le voteremo” avverte Giancarlo Cancellieri, ex candidato alla presidenza e oggi deputato.
Assieme a lui si sono susseguiti sul palco del Palab alcuni dei nuovi componenti del gruppo parlamentare, che da solo sarà un quarto dell’Assemblea. C’è Venturino, che viene da Enna, e che ha insegnato per anni teatro in Inghilterra. Anche Sergio Troisi, 42 anni, a Londra ha vissuto negli ultimi dieci, ma lavorando come ingegnere elettronico. E ancora: Giorgio Ciaccio, imprenditore in una piccola azienda di distribuzione di prodotti naturali e biologici, ha 31 anni così come Claudia La Rocca, che sta portando avanti un progetto di imprenditoria nel settore turistico.
Certo, non sanno ancora da dove prenderanno i soldi per risollevare le sorti dell’Isola: “Dobbiamo ancora studiare il bilancio” dicono – ma anzitutto vogliono risparmiare. “Stop consulenze” e via il “poltronificio” delle dirigenze: “Chiediamo che vengano assegnate attraverso concorso” dice Giancarlo Cancelleri.
A decidere, comunque, vogliono che siano i cittadini, specie su come il denaro pubblico dovrà essere speso: “Proporremo dei referendum finanziari, con cui chiederemo ai cittadini se vogliono spendere, ad esempio, dieci milioni di euro per il ponte sullo stretto di Messina. I siciliani sceglieranno se vogliono spenderli o meno, anche on-line. Questo debito è stato causato anche perché fino ad esso le persone sono state escluse dalle scelte economiche della Regione”. E di fronte alla perplessità dei giornalisti in sala, Cancelleri incalza: “Possiamo eleggere giovani del Movimento a 5 Stelle per svecchiare la classe politica. Ma poi non è cambiato nulla se non cerchiamo di portare una sostanza diversa all’interno delle istituzioni”.