CATANIA – Altro atto del processo che vede imputati Raffaele e Toti Lombardo. L’assunzione di Giuseppe Giuffrida, cognato di Ernesto Privitera per tre mesi alla Oikos, sarebbe, per l’accusa, la prova dello scambio politico elettorale. Nessuno scambio per la difesa, poiché Ernesto Privitera gravita da sempre nell’orbita “lombardiana”. Davanti al giudice Laura Benanti, il deputato regionale rende dichiarazioni spontanee: “Non sono un trota – chiosa Toti spiegando il contesto in cui maturò la scelta di candidarsi alle elezioni regionali nel 2012 – le pressioni vennero da Giovanni Pistorio e da mio padre, io ero consapevole di essere un privilegiato, tuttavia ho fatto una campagna elettorale incontrando tutti sul territorio”.
“La mia elezione era cosa certa, non voglio sembrare presuntuoso giudice – afferma Toti – tuttavia per evitare uno scoramento dei militanti, mio padre non impose il mio appoggio. Il deputato regionale cita il caso di Roberto Commercio e Scammacca della Bruca che appoggiarono rispettivamente Calanducci e Marco Consoli di Futuro e Libertà. “Anche lo zio Angelo sostenne candidati diversi da me, Fiorenza e Tagliaferro.
Toti Lombardo ripercorre lo scenario politico delle elezioni regionali del 2013. “Era un momento difficile quello, – dichiara il deputato regionale – l’anti-politica la faceva da padrona”. Il partito territoriale creato da Raffaele Lombardo, poteva però sempre contare sulla rete dei contatti consolidata negli anni di politica attiva. “Ho ereditato la rete dei contatti da mio Padre, Ernesto Privitera lo ricordo da sempre – continua Lombardo jr – addirittura sapeva cose su mio nonno a me sconosciute, sue abitudini, suoi gusti personali in fatto di dolci”. Il legame familiare tra i Lombardo e i Privitera risale, quindi, secondo la narrazione che viene fatta in aula da Toti, ai tempi di Giuseppe Lombardo, padre di Raffaele, il quale esercitava la professione forense in Via Federico De Roberto. Luogo che diventò, nel 1979, la prima segreteria politica dell’ex presidente della regione.
Prossima udienza il 14 maggio 2015, saranno ascoltati sette testimoni della difesa: Francesco Luca, Salvatore Currao, Carmelo Tagliaferro, l’ex vicesindaco di Catania Mario Chisari, l’ex commissario alle terme di Acireale Marcgherita Tagliaferro, Francesco Saglimbene e Giuseppe Reina, ex sottosegretario di Stato alle infrastrutture e trasporti. I pm Lina Trovato e Rocco Liguori hanno chiesto il deposito delle delibere regionali per mezzo delle quali si autorizzò l’ampliamento di una discarica gestita dalla Oikos, insieme alla revoca emessa dal governo successivo.