I sindaci dei comuni terremotati | "Grazie, ma non lasciateci soli" - Live Sicilia

I sindaci dei comuni terremotati | “Grazie, ma non lasciateci soli”

Il peso di una responsabilità grande, quella di evitare lo spopolamento dei loro borghi.

LA PARATA
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L’orgoglio di sfilare davanti a tutti – in diretta tv, tra gli applausi di centinaia di persone, fieri nelle loro fasce tricolori – ma anche il peso di una responsabilità grande, quella di evitare lo spopolamento dei loro borghi e di portare a termine una ricostruzione che “sarà lunga, molto lunga”: sono sentimenti contrastanti quelli che al termine della parata esprimono i sindaci dei comuni terremotati, gli “ospiti d’onore” della Festa della Repubblica. “Grazie per il segnale di riguardo, ma non ci lasciate soli”, è il messaggio che si ripete. Invitati ieri al tradizionale ricevimento nei giardini del Quirinale, sono stati rassicurati dal capo dello Stato secondo cui la ricostruzione è una “priorità nazionale che non può conoscere arretramenti”.

Oggi Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Associazione dei Comuni, che guidava il drappello di circa 400 primi cittadini, ha ammesso che “c’è da fare tanto”, ma bisogna guardare con ottimismo al futuro: “siamo sulla strada giusta”. L’attenzione delle Istituzioni – tutte, fino al Quirinale – c’è. “Per noi – ha detto Decaro – è stato un onore particolare. Il presidente della Repubblica Mattarella ha voluto dare un segnale di attenzione, un riconoscimento: lo Stato ringrazia gli amministratori del cratere che hanno dimostrato forza, determinazione, tenacia nel tener salde le loro comunità”. Ora, ha aggiunto, “è necessario impegnarci tutti, ognuno con il suo pezzo di responsabilità, per ricostruire, non solo dal punto di vista edilizio, ma sotto il profilo del tessuto produttivo”.

Ma al di là delle parole di sostegno, i sindaci dei comuni terremotati chiedono “un aiuto concreto e continuo” nel portare avanti la ricostruzione. “Non ci sentiamo abbandonati ma un po’ trascurati sì”, dice il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci. “Siamo circondati dalla solidarietà – continua – ma la priorità, e la speranza, è di riportare presto la maggior parte dei nostri cittadini nelle loro case”. Il sindaco di Preci, Pietro Bellini, spiega che “partecipare alla parata è stato emozionante e significativo. Abbiamo sentito l’affetto e il calore della gente e avuto conferma del continuo interessamento del capo dello Stato. Questo ci dà la forza di continuare”.

Eppure il timore, che si coglie nei capannelli del dopo-parata, è che nei prossimi mesi, o anni, lo Stato si ‘dimentichi’ di questa emergenza. Anzi, secondo Matteo Salvini, questo sarebbe già avvenuto: “Parecchi sindaci di Comuni terremotati non hanno partecipato alla sfilata romana del 2 giugno: ‘Non marciamo con chi ci ha dimenticato’. Bravi e coraggiosi loro”, scrive su Facebook. Tra coloro che non c’erano, il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che tuttavia ieri era presente al Quirinale: “sono andato a portare il saluto al mio presidente. Era un omaggio doveroso perché sono un uomo delle istituzioni, ma non ho bisogno delle parate”, spiega all’ANSA. “Il 2 giugno sento il dovere di dedicarlo alla mia terra e alla mia gente, per questo ho scelto di passarlo con loro, con gli scarponi. Mi sto dedicando a verificare l’andamento dei cantieri aperti e a capire se il lavoro delle ditte cui sono state assegnate le opere di urbanizzazione continua con regolarità e serietà”. (ANSA).

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