I tre indizi che conducono alla caverna di Matteo Messina Denaro - Live Sicilia

I tre indizi che conducono alla caverna di Matteo Messina Denaro

Intercettazioni, interrogatori e il diario di una donna

PALERMO – E se davvero Matteo Messina Denaro avesse vissuto in una grotta o in una caverna? Al momento è una suggestione, nulla di più. Non sono parole usate a caso, però. Vengono fuori dalle indagini insieme a “tugurio”.

Vito Manzo, fra i 21 arrestati ieri nel blitz in provincia di Trapani, è un personaggio di spicco della famiglia mafiosa di Valderice. Uno che ha una lunga militanza criminale e delle condanne alle spalle. Quando a Francesco Todaro, considerato il nuovo capo della famiglia mafiosa, venne contestato un buco da 50.000 euro si attivarono affinché venisse informato Matteo Messina Denaro. Ed ecco che Manzo spiegava di avere incontrato “questo degli occhiali (celebre è ormai la foto del padrino con i Rayban a goccia) che loro vanno correndo e vanno cercando sempre di continuo”. Si videro “dentro una grotta”. Millantava o l’incontro è avvenuto davvero?

lo stesso Matteo Messina Denaro, interrogato dal procuratore Maurizio De Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido prima di morire, diceva che se non fosse stato per la malattia non l’avrebbero preso: “… voi avete una tecnologia inimmaginabile. E come mi devo difendere, dissi. Allora facciamo una cosa la tecnologia con la caverna vedo che non si potranno mai incontrare e vivevo da caverna”. Si riferiva in senso metaforico al fatto di non utilizzare cellulari?

C’è un altro dettaglio da sottolineare. Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede, la maestra arrestata, hanno vissuto insieme, addirittura “coabitato”. Poi si sono dovuti separare per ragioni di sicurezza. Si davano appuntamento, di tanto in tanto, anche solo per incrociare i loro sguardi. A volte però andavo oltre i furtivi incontri. In un diario la maestra ha annotato che nel “tugurio” stavano bene, ‘ero felice di trascorrere quel tempo insieme penso che lo sapevi che era così”.

Grotta, caverna e tugurio: tre parole. Tre indizi o forse solo suggestioni.


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