Ial Sicilia, confermata la revoca | L'ente resta fuori dall'Avviso 20 - Live Sicilia

Ial Sicilia, confermata la revoca | L’ente resta fuori dall’Avviso 20

La Regione aveva "tagliato fuori" dai finanziamenti pubblici l'ente lo scorso settembre: i venti milioni erogati per il personale sarebbero scomparsi nel nulla e non sarebbero stati usati per pagare gli stipendi. Oggi la sentenza del Tar conferma la decisione dell'assessore Scilabra.

PALERMO – Confermata la revoca dell’accreditamento allo Ial Sicilia. Uno dei più grossi enti della Formazione siciliana è finito fuori dai finanziamenti per i nuovi corsi, previsti dalla riedizione dell’Avviso 20, dopo lo scandalo dei milioni di euro che non sarebbero stati utilizzati, così come previsto dalle norme, per il pagamento degli stipendi dei lavoratori.

Venti milioni. Sarebbe questa, secondo il governo, la somma sparita nel nulla. Venti milioni destinati ai dipendenti, ma mai “tradotti” in stipendi. Con questa accusa, quindi, i primi giorni di settembre, l’assessorato regionale alla Formazione ha revocato l’accreditamento allo Ial Sicilia. Estromettendolo, di fatto, uno degli enti storici della Formazione siciliana dal settore. Ma su quella cifra sono immediatamente sorti dubbi e precisazioni. I venti milioni scomparsi sarebbero quelli erogati all’ente nell’ambito delle attività del Prof 2011. Un’accusa sempre respinta dallo Ial, che ha anche annunciato di sporgere denuncia sia nei confronti della dirigente generale Anna Rosa Corsello, sia nei confronti del presidente della Regione Rosario Crocetta.

E intanto, come detto, si è opposta a questa decisione attraverso un ricorso al Tar. Tentativo che, però, non è andato a buon fine. “Ritenuto che, – scrivono i giudici – ad un sommario esame, a prescindere dalla questione relativa alla certificazione dell’avvenuta trasmissione della nota del 19/7/2013 tramite Pec all’indirizzo della società ricorrente ialsicilia@postecert.it , la società ricorrente non ha comunque riscontrato quanto richiesto dall’amministrazione regionale con la predetta nota, e che anche nella richiesta in autotutela del 17/09/2013 (prot.12375) le controdeduzioni appaiono alquanto generiche (limitate ad una tabella riassuntiva generale dei fondi utilizzati) mentre per gli ulteriori chiarimenti riconosce come alcuni centri per l’impiego sarebbero impegnati nella rendicontazione, detenendo la relativa documentazione”.

Insomma, il ricorso si fondava su due aspetti. Il primo, di natura puramente “formale”. La Regione, infatti, non avrebbe inviato la richiesta di chiarimenti che ha, di fatto, anticipato il provvedimento di revoca, attraverso la posta certificata. Il secondo ha natura più “sostanziale”. Lo Ial infatti avrebbe spiegato, attraverso un documento, come sarebbero stati utilizzati quei soldi.

Una spiegazione insufficiente, secondo il Tar. “Ritenuto che, – proseguono infatti i giudici – anche avendo riguardo alla natura eccezionale (siccome in deroga) del provvedimento di accreditamento provvisorio oggetto della revoca oggi qui gravata, non sussistono i presupposti per la concessione dell’invocata misura cautelare, dovendosi privilegiare in questa sede la necessità pubblica di garantire nel settore di interesse la massima regolarità dei soggetti ammessi all’erogazione di finanziamenti pubblici nell’ambito delle attività di formazione”. I dubbi, quindi, permangono. Per questo motivo il Tar ha deciso di privilegiare il corretto utilizzo dei fondi pubblici su ogni altra questione.

“Va respinta – concludono quindi i giudici amministrativi – la domanda di sospensione dell’esecuzione sopra descritta”. La revoca, quindi, rimane. E sarebbe rimasta comunque, stando alle dichiarazioni dell’assessore alla Formazione Nelli Scilabra. L’assessore ieri ha firmato una direttiva indirizzata al direttore generale del dipartimento, Anna Rosa Corsello, per ribadire la cancellazione dell’accreditamento per gli enti coinvolti nei recenti scandali. Nei giorni precedenti il Tar si è espresso sulla revoca di Lumen bocciando il provvedimento dell’amministrazione per vizi procedurali. E restituendo temporaneamente all’ente messinese i requisiti per rientrare nel settore.

Nella direttiva firmata da Nelli Scilabra, però, si ribadisce l’intenzione di revocare l’accreditamento e l’impossibilità di finanziare questi enti. L’assessore, inoltre, ha chiesto al Dirigente di accertare la responsabilità dei dipendenti sugli errori e i vizi procedurali riscontrati dal Tribunale Amminstrativo. “La bocciatura non riguarda il merito del provvedimento – spiega la Scilabra riferendosi alla vicenda Lumen – ma vizi procedurali. Pertanto non sussistono le condizioni di far passi indietro. I provvedimenti sono assolutamente confermati. Aggiungo che la Regione Siciliana si costituirà parte civile ai processi”. Per lo Ial, invece, non ci sarà bisogno di reiterare la revoca. “Quegli enti – ribadisce il dirigente Anna Rosa Corsello – non hanno più i requisiti per ricevere finanziamenti dalla pubblica amministrazione. E resteranno fuori dal settore”.


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