PALERMO – “Provo una grande, enorme amarezza per il fatto che sia stata travisata la mia attività. A volte l’eccessivo impegno penalizza, nella Pubblica amministrazione preferiscono l’immobilismo”. Così Antonino Caruso, ex direttore generale della Provincia di Palermo, commenta la decisione del suo ente (oggi Città metropolitana) di sospenderlo in via cautelare dalle funzioni di dirigente di Palazzo Cominiti.
Caruso infatti è coinvolto nella vicenda Ibs Forex, la società andata in fallimento dopo essersi fatta affidare quasi 30 milioni dalla Provincia: un’operazione finanziaria costata a Caruso una condanna della Corte dei Conti. Dal punto di vista della giustizia ordinaria, invece, è stata fissata l’udienza in seguito alla richiesta del Gip di imputazione coatta, dopo il rigetto della richiesta di archiviazione.
Tanto però è bastato perché l’ufficio competente per i procedimenti disciplinari avviasse la pratica nei confronti di Caruso, culminata con la sospensione decisa dal commissario Manlio Munafò il 12 febbraio scorso. “L’amministrazione – si legge nella deliberazione – non può omettere di valutare i riflessi negativi che potrebbero derivare al suo prestigio e immagine dalla permanenza sul posto di lavoro del dipendente”. Una decisione non facile, presa dopo un parere dell’ufficio legale interno e dell’avvocato Raffaele Bonsignore, che rappresenta la Provincia nel procedimento.
“Sono in questa situazione per colpa di altri – continua Caruso – la legge dà facoltà all’ente di procedere cautelativamente alla sospensione in presenza di procedimenti in corso di questo tipo e hanno ritenuto di applicarla”. Caruso è stato sospeso dall’incarico di dirigente alla Gestione dei servizi informatici e telecomunicazione aziendali, impianti di servizi sovra comunali e di rete, pianificazione territoriale e Sit.
LE REAZIONI
“Meglio tardi che mai, ma chi risarcirà i 40 milioni ai cittadini palermitani?”. E’ questo il commento di Silvio Moncada e Luisa La Colla sui nuovi sviluppi del caso Ibs Forex, la società andata in fallimento dopo essersi fatta affidare oltre 35 milioni dalla Provincia, soldi destinati a opere pubbliche finanziate con prestiti obbligazionari e in realtà impropriamente affidati all’Ibs poi sparita nel nulla. Solo oggi, dopo 7 anni, l’ex provincia sospende Antonino Caruso, ex direttore generale dell’ente. “Lo avevamo chiesto nell’ottobre del 2009 all’allora presidente della provincia Giovanni Avanti – dicono Moncada e La Colla all’epoca presidente e relatrice della commissione d’inchiesta sul caso Ibs Forex – ma Antonino Caruso è stato super pagato per altri 7 lunghi anni dalla stessa provincia per la quale aveva procurato un ammanco di circa 40 milioni di euro. L’allora direttore generale Antonino Caruso (fratello dell’ex prefetto) investì a dir poco incautamente tanti ma tanti milioni di euro di soldi pubblici. Esattamente il 7 ottobre del 2009 e cioè appena 10 giorni dopo il nostro insediamento – proseguono – inviammo come commissione d’inchiesta, una missiva riservata all’allora presidente Giovanni Avanti, per chiedere la sospensione da ogni incarico del direttore generale Caruso e di altri suoi adepti, congelando nel contempo ogni tipo di emolumento a lui spettante, ivi compreso il trattamento di fine rapporto, Caruso mantenne il suo incarico di alto dirigente della provincia ed ha continuato ad operare fino ad oggi, come se nulla fosse successo. Non sappiamo se vi fu dolo sul suo operato – dicono ancora Moncada (presidente della IV Circoscrizione) e La Colla (consigliere comunale e presidente della III commissione consiliare) – ma fin da allora erano chiare le responsabilità di Caruso sulla truffa dell’Ibs Forex. Adesso speriamo soltanto che la magistratura faccia chiarezza e accerti tutte le responsabilità su questa oscura vicenda – concludono gli esponenti del Pd – che ha portato all’ammanco dalle casse della provincia di oltre 40 milioni di euro, che fino ad oggi nessuno ha risarcito”.