Idee per migliorare le città |Creativi a confronto - Live Sicilia

Idee per migliorare le città |Creativi a confronto

Studenti e giovani imprenditori hanno lanciato le proprie idee per lo sviluppo della città: tra le idee di "Business Clinic", un Parco Avventura al boschetto della Plaia, un farmer's market, perfino un Museo mediterraneo di antropologia viva a Paternò

Centro Zo
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I gruppi di lavoro di Business Clinic

CATANIA – Idee per migliorare Catania e le altre città siciliane a confronto oggi pomeriggio alla “Business Clinic” che si è svolta al Centro Zo. Organizzazione a cura di Hub Siracusa – lo spazio che fa parte del circuito internazionale degli hub, 30 in tutto il mondo, nato nell’ambito del progetto Euro-South Hub di cui è capofila il Dipartimento di Architettura dell’Università di Catania e partner l’Università di Malta, il Comune di Siracusa, Confcooperative Siracusa e la scuola Pirandello di Lampedusa. La “Business Clinic”, infatti, è un format internazionale, in questo caso ampiamente rivisitato con l’obiettivo di condividere proposte che possano diventare vere e proprie idee d’impresa e che possano migliorare la qualità della vita nelle citta siciliane. Lunedì 14 gennaio, una seconda Business Clinic si svolgerà nella sede di Hub Siracusa a Ortigia.

Sono state 29 le idee complessivamente giunte e molte di esse, quelle legate al territorio etneo, sono state condivise oggi tra i tanti partecipanti all’incontro catanese, prima “prova” tecnica di una collaborazione che porta Hub anche nel capoluogo etneo proponendo nello spazio di piazzale Asia un modello per “generare cultura e innovazione 24 ore su 24”.

Tante le idee esposte e discusse dai piccoli gruppi di lavoro, riuniti attorno ai tavoli del Centro Zo, molte delle quali potrebbero destare anche l’attenzione degli amministratori locali. Realizzare un Parco Avventura al Boschetto della Plaia con servizi annessi, valorizzando l’area verde e non farla morire di incuria è la proposta di Maria Clotilde Notarbartolo, Claudia Maccarrone e Simona Cavalli. Nunzia Lombardi e Chiara Molinari propongono di creare un’azienda agricola biologica nella parte sud di Catania, aperta alla città per far nascere un farmer’s market, far lavorare anche soggetti disagiati e offrire percorsi educativi alle scuole. Idea vicina a quella di Andrea Pavone, che propone di valorizzare i terreni agricoli vicini alla città affidandoli a cittadini e contadini che vogliano coltivare la terra e accorciare la filiera produttiva, magari grazie a un “canone” che ammortizzi le spese. Lo stesso Pavone propone anche un kit per trasformare le biciclette classiche in bici elettriche grazie a un particolare meccanismo (un’idea da brevettare). Giulio Gagliano ha pensato ad una app che grazie alla geolocalizzazione permette di segnalare buche, inefficienze urbane, atti di bullismo, persino il mancato rilascio degli scontrini fiscali. E se Fabrizio vuole un centro tutto pedonale servito da mezzi e navette efficienti, Agata J. Pistorio propone un laboratorio in cui i creativi catanesi facciano sistema, mentre l’artista Federico Baronello propone un connubio tra arti visive, luoghi a vocazione culturale come il Centro Zo e “l’energia di persone che attivano meccanismi sociali” per una cultura che non sia intrattenimento ma che produca cambiamenti. Giovanni Cantamessa, rilancia l’idea di una radio libera e indipendente come Radio Lab, mentre l’imprenditore Mario Bucolo propone i CoD, i Corsi on Demand sulle materie più disparate e per soddisfare anche le esigenze più elementari. Roberta Raciti propone di creare itinerari ferroviari tra Catania e Palermo, valorizzando tratte e stazioni dismesse, mettendo in carrozza artisti e narratori. In provincia, da Paternò, Alessandro Gagliardo propone di fondare il MMAV, il Museo mediterraneo di antropologia viva con materiale multimediale sul Mediterraneo; Viviana Stefanini pensa a un sito di informazione multimediale per Niscemi; Legambiente Taormina immagina invece un festival multiculturale tra musica, cibo etnico, tavole rotonde e letture; Caterina Valentinopropone di creare itinerari archeologici e naturalistici nel territorio dell’Alcantara e di Giardini Naxos.

Idee e persone al centro di un confronto sereno e obiettivo, per trovare sinergie e collaborazioni. E capire se si tratti di un percorso imprenditoriale fattibile e realizzabile. Tutto ciò sotto la guida degli hubbers, i fondatori di Hub Siracusa, la cui mission è promuovere l’innovazione sociale. «C’è stata una partecipazione andata oltre le attese. C’è una bella atmosfera. Lo scopo della Business Clinic di oggi è quello di attivare meccanismi collaborativi, che sono alla base della rete che stiamo cercando di costruire in Sicilia. La nostra è anche una funzione di ascolto – commenta Stena Paternò, una dei fondatori di Hub Siracusa – per capire i fabbisogni degli innovatori sociali e potere quindi tarare meglio i nostri servizi sul territorio e immaginare quindi programmi di accelerazione di idee o di incubazione di progetti effettivamente utili e su misura a chi ha delle buone idee per migliorare il contesto nel quale viviamo».

 


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