Un vero e proprio blitz, con una forzatura certo non inedita ma degna di essere annotata. È quello che il governo ha messo in atto ieri in Assemblea regionale tra le proteste del Movimento 5 Stelle. La giunta ieri ha presentato, nell’ultima seduta utile prima della pausa estiva, la riscrittura di alcune norme della Finanziaria regionale impugnate dal governo nazionale. come emendamento al disegno di legge per l’istituzione della giornata del ricordo e della legalità. Le norme, tra le proteste delle opposizioni, sono state approvate alla fine come disegno di legge stralcio su iniziativa del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.
Un metodo poco ortodosso quello adottato dal governo. Che ha scatenato le ire dei grillini. “Con un blitz al ddl, che istituisce la giornata regionale del ricordo della legalità, la maggioranza ha inserito un emendamento dai contenuti completamente estranei a quelli disciplinati dal provvedimento e contenente i correttivi alle norme della finanziaria impugnata dal Governo nazionale, salvo poi stralciarlo e metterlo ai voti. La maggioranza ha di fatto bypassato il regolare iter di approvazione delle leggi che prevede la discussione e il voto nelle commissioni di merito, per poi incardinare il ddl e passare al dibattito in aula e quindi al voto. Il metodo seguito è semplicemente scandaloso”. Così in aula la capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Valentina Zafarana.
“L’iter che ha condotto alla votazione oggi – afferma Zafarana – viola le prerogative del Parlamento, svilisce il ruolo dei deputati e dell’Assemblea regionale. Chiediamo verità e coerenza, questo è il Governo dei sotterfugi, che oggi si è presentato in aula proponendo modifiche non risolutive per le partecipate regionali strategiche, che rischiano la liquidazione”.
Ma nella polemica, i grillini non risparmiano neanche l’altro pezzo di opposizione. Il Movimento, infatti, punta il dito contro il Pd, che mantenendo il numero legale, ha contribuito all’approvazione dell’emendamento stralciato. Accuse che il Pd rimanda al mittente, spiegando che il cuore dell’emendamento tutelava il personale delle partecipate liquidate, una battaglia che il Pd ha condiviso, ciò non di meno i dem hanno votato contro, come, riferiscono i deputati democratici e la circostanza risulta dai verbali, anche alcuni pentastellati. Il capogruppo Pd Giuseppe Lupo ha fatto presente che sarebbe stato più corretto passare prima dalle commissioni. Chi non ha partecipato al voto è stato Claudio Fava. “Mi pare che quanto avvenuto rientri nello stile di questo governo che da mesi era assente nel confronto con l’Assemblea regionale sui temi strutturali e scottanti – commenta il deputato di Centopassi –. E invece interviene con queste misure di adattamento tecnico e con la furberia di dire non passiamo in commissione”. Fava ricorda di aver chiesto al presidente della Regione di intervenire in Aula per parlare di rifiuti “con una discussione sotto lo sguardo della comunità, invece l’Assemblea è tagliata fuori. Probabilmente è questa la loro idea del governo: la giunta amministra e ogni tanto viene chiamato il Terzo stato a dare il proprio cenno di assenso. Mi pare un’idea monarchica e superata”.
Il deputato regionale del M5S Luigi Sunseri ha aggiunto: “Mi vergogno di appartenere ad un Parlamento regionale che non lavora e che fa finta di farlo per poi chiudere per andare in una bella, lunga e dorata vacanza. La gestione dell’aula da parte di Micciché, è scandalosa e in totale violazione del regolamento”. Tranchant il commento di Nuccio Di Paola, che ha aggiunto: “Vogliamo capire, se questa Regione è governata dall’accoppiata Miccichè-Armao o da Musumeci”.