Il Catania inguaia il Siena, vincendo di misura nel recupero della ventunesima giornata. Montella ottiene la prova da ‘finale’ che aveva chiesto ai suoi: squadra gagliarda, pronta a lottare su tutti i palloni, abile a difendersi con le torri Spolli e Legrottaglie dagli attacchi in realtà particolarmente sterili della squadra di Sannino. Finisce tra i fischi dell’Artemio Franchi – Montepaschi Arena, inacidito dal secondo ko consecutivo dopo quello di tre giorni fa a Lecce. La situazione di classifica in casa bianconera si fa pesante, perche’ l’occasione del riscatto, l’opportunita’ di rispedire i salentini a -5 viene fallita in modo davvero brutto. Sannino rispolvera D’Agostino dopo tre partite, ma non ricava niente dall’estro del centrocampista ex Udinese e lo sostituisce dopo un quarto d’ora nella ripresa. Il tecnico schiera una difesa a 4 che si trasforma subito a 3 e poi torna a 4, ma il caos tattico non produce scompensi nel Catania ben attrezzato nel mezzo con la cerniera composta da Almiron e Lodi. Ancora lui, grande protagonista della stagione rosso azzurra con sette reti messe a segno: al 23′ calcia con precisione assoluta il rigore concesso da Russo per un fallo di mano ingenuo di Gazzi. Il centrocampista bianconero lamenta una precedente trattenuta, ma il suo gesto costa caro, così come accaduto anche tre giorni fa a Lecce quando stese Muriel per il gol che spedì avanti la truppa di Cosmi.
Con il Catania in vantaggio ti aspetti un Siena garibaldino a caccia del pareggio, invece le occasioni per i padroni di casa si vedono col contagocce. La palla più grossa capita a Gazzi nel secondo tempo: Carrizo, preferito all’incerto Kosicky visto a Torino, sfoggia un intervento prodigioso e nega il riscatto all’ex mediano del Bari. Capitolo arbitraggio. Russo, che non porta bene al Siena che con lui ha perso cinque partite su sei, è apparso piuttosto incerto: il Siena chiede un rigore per un contatto Bellusci-Brienza, le immagini non fanno chiarezza. Ne chiede un altro nella ripresa, quando Bellusci tocca con la parte alta del braccio: qui il rigore sembra più chiaro, ma Russo lascia proseguire. La perla pero’ avviene nel mezzo a questi due episodi: Rossi aggancia Seymour, il guardalinee segnala il fallo, Russo assegna la punizione non vedendo che il contatto avviene ben dentro l’area di rigore.