CATANIA. La ricostruzione. Le immagini delle telecamere a circuito chiuso. Gli interrogatori scattati già la stessa sera dell’omicidio al Comando dei carabinieri di piazza Verga a Catania.
C’è un fermo per l’omicidio del 51enne Francesco Ilardi, ammazzato ad Aci Sant’Antonio in via Vittorio Emanuele a colpi d’arma da fuoco.
Nessun regolamento di conti: nessun contesto legato alla criminalità organizzata. L’assassinio sarebbe scaturito da una questione legata a fatti di natura economica in contrasto con un uomo col quale aveva lavorato in passato.
Le indagini condotte dai militari su disposizione della Procura della Repubblica di Catania hanno immediatamente dato i loro riscontri tanto da avere disegnato un quadro abbastanza nitido dei fatti già nella serata di lunedì.
La cronaca del delitto
La mira dell’assassino non è stata infallibile. Ha sparato più e più volte: prova ne sono i diversi bossoli rinvenuti dai carabinieri lungo via Vittorio Emanuele ad Aci Sant’Antonio, luogo dell’agguato al quale Ilardi ha provato a sfuggire provando a rifugiarsi nella sua Fiat Bravo che si trovava parcheggiata a pochi metri di distanza da quel Circolo della caccia nel quale si era recato come d’abitudine.
Ma non ha fatto in tempo. Due di quei colpi lo hanno centrato alla schiena lasciandolo agonizzante. Il 51enne è morto all’ospedale di Acireale dov’era stato trasportato al termine di una corsa disperata.
In corso c’è, chiaramente, un’inchiesta della Procura di Catania. Ad effettuare i rilievi, i carabinieri della Compagnia di Acireale ed il Reparto del Sis del Comando provinciale.